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Rock in the casbah: le bancarelle di abusivi per rilanciare l’economia

Creato il 24 agosto 2012 da Tnepd

Rock in the casbah:  le bancarelle di abusivi per rilanciare l’economia

Rock in the casbah:  le bancarelle di abusivi per rilanciare l’economia

Ciao a tutti, come va?

Una delle discussioni più interessanti per rilanciare l’economia è sulla liberalizzazione del piccolo commercio.

Si pone però il problema degli spazi appositi e della tassazione.

Io non la vedo così complicata, vanno create delle casbah apposite per commercianti abusivi che quindi non devono mischiarsi con i venditori con licenze apposite nei normali giorni di mercato, e va tassata l’occupazione di suolo pubblico da vigili appositi che passando fra le bancarelle emettano un ticket valido   al prezzo variabile di 5-10-15 euro al giorno a seconda dello spazio occupato.

Con controlli fiscali sarebbe possibile accertare se i commercianti abusivi abbiano un giro d’affari tale da giustificare l’acquisto di una licenza, l’apertura di una partita IVA, l’emissione di scontrini.

E non aggiungerei altro.

Per esempio nella foto siamo nel lungo mare di Catania.  Va deciso in quali giorni e in quali ore debba essere possibile mettere le bancarelle di abusivi e passare a riscuotere l’occupazione di suolo pubblico.

Milioni di disoccupati invece di stare a casa a fare niente proverebbero a mettersi nel commercio abusivo con dei  loro prodotti, anche una torta fatta in casa,   dei rammendi al volo a chi passa,  un maglietta disegnata a mano, un ritratto, piantine di basilico coltivate sul balcone, bigiotteria, qualsiasi cosa, un caffè, dei prodotti usati.

Una bancarella al massimo potrebbe realizzare 10-20 euro al giorno di guadagno effettivo quindi una tassazione di 5 euro per occupazione di suolo pubblico potrebbe essere più che sufficiente per regolamentare il commercio abusivo.

Chi invece riuscisse a trovare il prodotto buono e guadagnare effettivamente al netto anche 200-300 euro al giorno, evidentemente nel giro di poche settimane (o mesi) sarebbe in grado di acquistare un negozio o una licenza commerciale e inserirsi nel circuito legale. Oppure restare nella casbah però  con una licenza apposita.

Anche venditori ambulanti con licenza che già frequentano i mercati evidentemente potrebbero inserirsi nella casbah pagando però l’occupazione di suolo pubblico oltre alla normale emissioni di scontrini.

Chiaramente dovrebbero girare anche vigili appositi per prodotti contraffatti, oppure per l’igiene nel caso di vendita alimentari, o per sospetti di merce rubata.

Io sono certo di poter dare uno pseudo lavoro a tante persone con queste metodo.

Attenzione ho detto uno pseudo lavoro, non ho detto un reddito. Se riuscissero a guadagnare 200-300 euro al mese sarebbe già tanto.

Però la gente non starebbe a casa a fare niente e magari nel giro di qualche anno stando in mezzo alla gente riuscirebbero a trovare la soluzione giusta.

La casbah non influirebbe sulle entrate del commercio regolare perchè è un mondo a sè, anzi alimenterebbe il commercio legale perchè la maggior parte della gente spenderebbe i soldi guadagnati nella casbah in supermercati, negozi, e prodotti legali.

Basta pensare ad un supermercato che mettesse in offerta al 50% dell’olio di oliva. Un commerciante abusivo potrebbe comprarne 10 bottiglie, andare in casbah e provare a rivenderle al 30% in più, cioè comunque al 20% in meno del prezzo normale e guadagnare 10 euro.

Lo stesso magari con dei pantaloni o delle scarpe.

Conoscete tante altre mie proposte per rilanciare l’economia, tra cui gli europoints che evidentemente potrebbero essere il principale metodo di pagamento nelle casbah.

Grazie dell’attenzione

Domenico Schietti


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