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[ROD] Million Dollar Baby di Clint Eastwood. Everything in boxing is backwards
Creato il 13 settembre 2011 da Spaceoddity[rod] Million Dollar Baby (2004) è uno di quei film destinati a far parlare di sé. In realtà,Clint Eastwood ha avuto l'abilità - non so quanto sincera, del resto - di scegliere, specie negli ultimi anni, temi che fossero al centro di un dibattito o che l'accendessero con una fiammata (come per esempio nei più recenti Gran Torino e Hereafter). Dire quale sia il tema di Million Dollar baby è difficile, ma senz'altro siamo di fronte a un film molto riuscito.
Il film racconta la storia di Frankie Dunn (lo stesso Eastwood), un allenatore di boxe, che dopo l'allontanamento del suo ultimo campione per manager più redditizi, si vede comparire in palestra la bella Maggie (Hilary Swank), pugile dilettante. Frankie - una figlia di cui non sa più nulla da anni - non si occupa di ragazze, ma la donna è così tenace che, nonostante l'età (quasi 32 anni) non sia adatta a iniziare una carriera sportiva così seria, l'uomo non sa resistere alla tentazione di giocare questa sua ultima carta. Maggie brucia le tappe con la stessa premura con cui vuol bruciare la vita che le sta stretta addosso, una famiglia disastrata e un lavoro per lo meno ingrato. Presto Frankie si vedrà costretto a farla giocare e poi a tentare il salto alla qualifica di professionista: ma la donna, che batte tutte le avversarie al primo round, commette un errore, che tutti pagheranno molto caro.
Million Dollar Baby, in fin dei conti, è un film che si potrebbe raccontare così: è anche un film insolitamente lento, nel quale la tensione interiore non riesce davvero a venir espressa come nello scioccante Changeling (del 2008). Eppure, raccontando solo questo, si ha l'impressione di aver scarnificato questa storia della sua essenza, della sua umanità. L'umanità nella carne e negli occhi di Morgan Freeman, per esempio: il misterioso, amabile, aiutante ex punta di diamante di Frankie, ridotto in povertà e in solitudine dall'aver fallito nell'incontro sbagliato. O la buffa simpatia del chiassosissimo Danger Barch (il bravo Jay Baruchel), sorta di mascotte di una palestra sull'orlo del fallimento esistenziale. O la squallida famiglia di Maggie, incapace di condividere il suoi sogno, ma pronta a divorare i suoi soldi e la sua fortuna nel vortice della propria sconfitta sociale.
Qualche tempo fa, una mia cara cugina disse che lei finisce sempre per voler bene ai personaggi di Eastwood. Non posso che condividere, in special modo per la determinazione dell'incantevole Maggie, però ho l'impressione che nel match tra ragione e sentimento, la prima abbia il torto di prevalere in continuazione riuscendone impoverita. I dubbi dottrinali con cui Frankie importuna il suo sordo sacerdote e le lettere per la figlia rispedite al mittente hanno il torto di bloccare la crescita dell'uomo in una strada senza uscita. Eppure, queste ferite nascoste, queste ferite troppo nascoste perché si possano vedere e curare, sono proprio le soluzioni di continuità di fronte alle quali lo spettatore ha forse l'impressione di eccessiva lentezza, di vanità della risposta di Eastwood. Non mi pare che il tentativo artistico in sé sia in questo caso insincero, ma Million Dollar Baby a me pare la dichiarazione di una sconfitta dell'intelligenza di fronte a questa vita che sembra procedere sempre in direzione contraria. Se escludiamo la mirabile sapienza artistica, direi che è troppo l'amaro in bocca per non rimanere smarriti e anche un po' delusi di fronte a questa prova d'autore.
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