Buon 8 marzo a tutte anche se in ritardo e anche se c’è poco da festeggiare purtroppo.
Una mia lettrice mi ha segnalato questa campagna, apparsa in Via Cristoforo Colombo a Roma. Anche se il cartellone reclamizza un prodotto per il sesso e al sex shop ci vanno sempre più le donne non condivido tale campagna che oltre a ridurre le donne come oggetto (frammentandone il corpo e depersonalizzandola a tal punto di renderla il “prodotto”) pare come al solito escludere le donne come potenziali acquirenti, come se non avessimo alcuna sessualità attiva.
Roma, definita anche la capitale degli stupri si preoccupa della sicurezza ma non ci arriva a pensare minimamente che anche tali rappresentazioni femminili sono responsabili del clima che si respira nella metropoli.
Certo certo, continuiamo a pensare che le donne siano sempre la parte passiva del rapporto sessuale, quella alla quale bisogna togliere sempre le mutande…