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Roma 40 D.C. Destino d' Amore

Creato il 30 agosto 2012 da Junerossblog
Roma 40 D.C.  Destino d' AmoreCi sono certi romanzi che le lettrici portano nel cuore per tanto tempo.Ci sono certi personaggi che le lettrici proprio non vogliono lasciare andare!Ritorniamo a parlare di "Roma d.c." il romanzo di Adele Vieri Castellano, ma questa volta entriamo nella storia con una malelingua molto speciale!Intervistata da Telenad, Livia la protagonista del romanzo, vi fara' entrare nel mondo delle donne romane.




Direttamente dalla scrivania di TelenadMalalinguando con LiviaovveroRufo, contro di noi il gladio non serve!


Una, se non ci sta attenta, si fa confondere. Dopo Caligola c’è stato Claudio e non Lucifero. Il regno dell’angelo caduto è ancora di là da venire, anche se secondo alcuni per la cultura è già arrivato ed è tutta colpa dei romanzi d’amore.E che se lo leggessero un romanzo d’amore! Che vedano cosa leggono le casalinghe disperate… o anche solo disperate ma non casalinghe, come la sottoscritta.Roma 40 dC. –Destino d’amore per esempio è molto consigliato, specie ai meteorologi.Buone. Lo so che sono qui per malalinguare, e non sono sola… signore ho l’onore esclusivo di intervistare Livia Quinta, nata Urgulanilla, moglie del Legato di Roma Marco Quinto Rufo.
Livia, intanto grazie di essere qui con me di fronte a queste arpie che non vedono l’ora di cavarti quei begli occhi verdi con i quali hai stregato Rufo. Si vede che hai del fegato!
Livia: Eh cara Telenad, son patrizia romana mica per niente! Mia madre, Plautia discendeva da un generale romano, ‘so mica bruscolini. E mia nonna era amica di Livia, niente po’ po’ che la moglie del Divino Augusto. Capito?
Poi chiedo alla signora Immacolata… Tornando a noi, sono in molte quelle che vogliono farti i calzari anche qui, fuori dal romanzo, specie dopo che quell’incosciente della tua autrice, supportata da quei bei soggetti delle sue amiche, hanno fotomontato DG nella copertina del suo gruppo Facebook, comunque io non sono convinta che Marco sia tutto questo ché… per esempio: le ascelle se le fa depilare da uno schiavo oppure non le depila proprio?
Livia: Guarda, Nerba è una lagna, rasenta l’ossessione. Pensa che gli spunta ogni giorni i peluzzi più recalcitranti… ma sono io che gli proibisco di presentarsi glabro, a Rufo: che maschio truce e aggressivo sarebbe se no? Ormai ci ho preso gusto! Altrimenti mi ricorderebbe troppo quel raffinato di Nepote che, all’inizio, rappresentava per me il massimo della classe e della “sofisticheria” romana. Ho imparato a mie spese che non sempre un aspetto bello ed elegante è sinonimo di un anima altrettanto trasparente.
Già, ma all’inizio non lo sapevi.
Livia vide la mole dell’animale arrivarle addosso e fece per fuggire, atterrita. Non ci riuscì. Si sentì afferrare in vita da una morsa travolgente, impetuosa, e fu sollevata in alto.(…) Caligola sembrava compiaciuto. Lei era ammutolita, schiantata dallo stupore e dalle braccia forti che sembravano non volerla lasciare. Mai più.
Insomma quando tutto si stava mettendo per il verso giusto, proprio quando hai incontrato qualcuno che non ti tratta come un oggetto, questo Rufo arriva, ti prende, sconvolge tutto... e tu gli saresti dovuta cadere ai piedi, così, come nulla fosse, solo perché è sexy da morire? Lo sai che ti hanno soprannominata ‘Preziosilla’?
Livia: Preziosilla o meno, avrei voluto vedere loro: scartata da tutti, segnata a dito dai puzzoni dell’Urbe. Roma è il regno del pettegolezzo, credetemi e lo dice una che ci ha vissuto per anni come una negletta. Certo che mi sono intestardita: chi di voi, femmine del secondo millennio (o terzo? So’ ‘na frana in matematica…) si sarebbe tirata indietro davanti ad un po’ po’ di figo biondo, dalle labbra da satiro invitante, con un fisico ben fatto, aderente ai canoni greci della suprema perfezione come Nepote? Oh belleeeeee, nessuna! Tantomeno io medesima visto che era la prima, dico la prima!, offerta seria di matrimonio che mi veniva fatta. Senza contare poi che il padre, bontà sua, era sì un volgare mercante ma tanto, tanto ricco. Quindi sono lì che mi lecco i baffi (in modo figurato…) e penso già ai pargoletti biondi che metteremo in fila insieme con Nepotuccio mio e zac!, ecco che arriva ‘sto buzzurro, lo sguardo trucido d’un buttafuori da taverna e un fisico imponente che mi fa temere la dipartita per soffocamento nel talamo nuziale… ma gira al largo! Ma chi è ‘sto prepotente? Un soldato di confine? Per Giunone, giammai!
“Allora te la devo riportare?”“Vorrei poterti dire di sì. Ma l’ombra di Settimio Aulo Flacco sarebbe sempre tra noi. Non la voglio così. O tutto o niente.”
Con questa dichiarazione devo dire che l’ho rivalutato Marco, prima mi era sembrato un somaro un po’ testardo, sexy, ma sempre somaro. Ti comprendeva, però non ha mai fatto niente nulla affinché tu capissi che lui capiva… o no?
Livia: Voi donne moderne pensate sempre coi canoni del vostro tempo. Sarebbe bene che vi calaste con l’anima e il cuore nell’epoca storica che leggete. Qui a Roma un uomo fa ciò che gli pare: comanda a destra e a manca e dispone della vita della moglie (e dei figli) a piacimento. Un tizio si  può alzare una mattina, guardare la moglie in faccia e dirle: “Bella mia mi so’ stufato: ti ripudio! Fuori dal calzari prima che mi venga l’estro di tagliarti la gola” e grazie ai Numi se ti lascia la pellaccia. In alcuni casi ti spinge al suicidio, in altri ti apre la via diretta ai Campi Elisi con una pugnalata al cuore e in altri ancora ti spedisce in esilio su uno scoglio desolato, a crepar d’inedia. Nessuno ci trova nulla di strano e a Roma, belle mie, ci si sposa di rado per amore. Con tali premesse io, devo dirlo onestamente, a Rufo non credevo. Un mastino che abbaia ma non morde? Figuriamoci! E invece questo maschio dall’aspetto tutt’altro che rassicurante ha sconvolto l’eterno gioco delle parti: bianco - buono, nero - cattivo. Ma dove ne trovo un altro? Uno che alle sue voglie ha messo davanti la mia testa dura? Per il ciuffo di Cupido, quando mi si sono aperte le cateratte del buon senso e ho scoperto con la ragione ciò che covavo da tempo nel cuore… Giunone mia, preservalo!
È questo che poi ti ha resa insicura lasciandoti alla mercé di insane gelosie? Voglio dire, sapevi che ti aveva presa per la tua bellezza, non hai mai sospettato che ti volesse anche per altro, ed è nel momento in cui lo vuoi anche tu che temi di perderlo…
Livia: Sarò sincera Telenad: pensavo di aver tirato troppo la corda. E forse hai ragione, volevo sentirle quelle parole: “ti voglio non perché sei un bocconcino prelibato ma perché ti amo”. C’era tutto nel mio cuore ma avevo paura, di lui, della gente, di essere giudicata una leggera perché mi arrendevo a un prepotente come mi ero arresa, quasi crocifissa, su quel portone davanti a tutta Roma. E quel suo modo di imporsi: io comando, io ti voglio, io dispongo… ehi, bello ma che credi? Io non sono il tuo zimbello, un uomo ce l’ho già e quello voglio! Quando Rufo mi ha lasciata libera di andare a Capua, a quel punto nei miei panni, che avreste fatto voi? Non era la prova che per il bestione ero un trastullo, un gioco, una voglia da togliersi e poi dimenticare? Il matrimonio? Puif, non contava nulla! Ma in quella cantina ho aperto gli occhi e ho capito che gli dèi mi avevano offerto un’occasione e io, stolta, l’avevo ripudiata. Capitemi come mi son sentita quando me lo sono ritrovato davanti.
Livia si erse in tutta la sua altezza, e pur pallida e con i denti che cozzavano tra loro nella bocca ben chiusa, ebbe la forza di annuire con un cenno del capo.Marco si concentrò su quella figura snella ma ferma, ammantata d’orgoglio. Quello sguardo era solo per lei e la scaldò, intenso e profondo. Fu come riceve una carezza.Livia Detecta questa volta non era da sola ad affrontare la folla.
E adesso che lui ha fatto tutto quello che ha fatto per te, adesso che non deve dimostrarti più nulla, che lo vuoi sempre e comunque, e lui lo sa!, non trovi che questa cosa sia pericolosissima? Ti va di dare qualche consiglio alle lettrici su come gestire la gelosia di vedere il proprio uomo guardato e concupito in continuazione?
(Signora A., ma lei chi l’ha fatta entrare? E che ne sa che qua leggono solo mogli/compagni di buzzurri! Ross, fai qualcosa che questa mi rovina l’intervista…)
Livia: Rufo ha dato prova di carattere, mi pare. Un asino testardo come un mulo, e scusate il gioco di parole! Ma dato che sono malfidente lo tengo d’occhio, sai? Un consiglio? Lasciategli il guinzaglio allentato, non c’è peggior nemico dell’amore di una donna asfissiante, gelosa e bisbetica. Io un’occhiatina ai bei batavi di Aquilato la scocco sempre, quando mi capita e anche il bell’Apollo biondo scatena… come li chiamate voi? Ormoni? Ecco, quelli. Quindi pan per focaccia, Rufuccio mio: quando si gira a rimirar matrone e le matrone si girano per lui, io guato e commento i fisici scultorei che mi sfilano accanto o il fascino di un’aitante senatore. Una smorfiosa gli ha fatto gli occhi dolci tutta la sera, ad un banchetto. Alla prima occasione gli ho sussurrato che desideravo tanto andare a vedere le Olimpiadi, in Grecia. Avete presente no? Tutti ‘sti atleti che ti sfilano davanti, i fisici possenti e tutti ignudi… ebbene, a Rufo è andato il garum di traverso poi, con la faccia truce e gli occhi tempestosi, si è alzato dal triclinio, mi ha trascinata in un’alcova e si è spogliato nudo senza proferir parola… che dovevo fa’, fanciulle mie? Mica ho parlato più, di andare a Olympia…
Eh, ci crediamo! Ma sondiamo un po’ la quotidianità di coppia… Rufo è uno di quelli hanno bisogno di avere papiri, bolle, tavolette di cera, sì insomma qualcosa da leggere, oppure quando deve sganciare sgancia e in pochi minuti il bagno si libera?
Livia: Guarda Telenad, abbiamo molti bagni. Capirai, siamo romani mica zozzoni come le civiltà che ci hanno seguito. Rufo sbriga veloce i suoi affari, come un dardo. Ma Nerba a volte va e viene con le tavolette dei messaggi (si chiamano pugillares, ve l’ho mai detto?) e lo sapete no?, che seduti su codesto sedile a volte si pianificano guerre e si dirigono gli affari?
Come, no! A questo punto però avrei una domanda tecnica, da donna a donna… il subligaculum di cos’era fatto, lino? Pratico eh, non dico di no, ma come si riduce questo straccetto dopo qualche sosta corporale nel folto degli alberi… e comunque: ma siamo proprio sicuri che un uomo è sexy con quell’affare? A me ricorda un pannolone! Certo che certe donne hanno uno stomaco… hai presente Messalina quella volta con Rufo?(Oddio è vero che non ne sa nulla…!)
Livia: Telenad, vorrai mica che ci spaventiamo noi, che lastrichiamo d’oro pavimenti, scolpiamo statue nell’avorio e costruiamo templi ed opere che, al giorno d’oggi, neppure vi sognate? Che vuoi che sia un triangolo di lino o seta? Lo si getta, se sgualcito. Certo è che non tutti lo portano con la stessa maschia nonchalance. Non farmici pensare a certi panzuti e nobili quiriti, con tanto di nuca dipinta di nero per celare l’incipiente calvizie, aggirarsi in subligaculum… ci sono uomini e uomini, non trovate? E Rufuccio, credi a me… Ma senti un po’, che volevi dire con quella frase: “hai presente Messalina quella volta con Rufo?”  spiega un po’… ehi, puella, ma dove vai così di corsa? Che ti prende? Torna qui!A me, batavi a me! Prendete quella scellerata, che le devo far sputare il rospo!
Lullibiiiii, Lucillaaaa, ci sono i batavi!
Roma 40 D.C.  Destino d' Amore

Correre con ‘sto caldo… Santa Beatrice, aiutami tu!Perché Beatrice è la santa della pioggia, vero?Signora Immacolata, lei che ebbe frequentato le scuole alte e lo sa, ce lo conferma?

Bye bye da Telenad 


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