Ma la notizia interessante non è questa. Nei controlli avvenuti tra appartamenti, ritrovi di pregiudicati e strade del quartiere è stato fermato ed arrestato quello che gli inquirenti sospettino sia un killer, forse uno di quelli che ha colpito più volte nella capitale.
Il suo nome è Andrea Vella, 41 anni, pregiudicato di Bolzano ma residente da tempo nella capitale. La sua storia criminale è stata contrassegnata dall’omicidio di un transessuale colombiano con cui aveva una relazione. Era il 1997 e lui era una guardia giurata. Uscito da poco di prigione per motivi di salute abitava in una casa popolare in Via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca.
L’altra notte i carabinieri, mentre controllavano le vie del quartiere, hanno notato una macchina a motore e fari spenti e con una persona all’interno. Insospettiti hanno deciso di controllare e mentre si avvicinavano hanno notato che l’uomo stava prendendo una pistola da sotto la coscia. Subito è stato bloccato e ammanettato.
La pistola è una Beretta 7,65 parabellum con matricola abrasa, quindici colpi nel caricatore e uno in canna pronto a sparare. Poteva essere ben diversa la cronaca se i carabinieri non avessero notato subito le mosse del Vella.
Subito è scattata la perquisizione dell’abitazione del presunto killer e sono stati trovati 13.500 euro in contanti e dosi di cocaina e hashish già confezionata e pronta allo spaccio. Il dubbio che la grossa somma non sia solo frutto del commercio di droga rimane. L’ipotesi alternativa è che siano frutto, almeno in parte di qualche “commissione di piombo” portata a termine. Saranno i Ris a controllare se ci sono riferimenti a qualche fatto che ha insanguinato Roma in questi mesi.
Le forze dell’ordine si stanno muovendo freneticamente nel mondo dello spaccio. Arresti ed operazioni antidroga si susseguono da settimane, il messaggio che stanno lanciando è forte e chiaro. Riusciranno a capirlo coloro che gestiscono i pedoni “criminali” di questa partita a scacchi tra il bene e il male? E intanto si avvicina il giorno dell’Appello a Michele Senese, colui che controllava buona parte di Roma. Ci aspettiamo scacco matto a “o’ pazzo”.
Alessandro Ambrosini