ROMA. Celebra Charlot la personale di Natino Chirico che inaugura la Galleria SpazioCima al quartiere Coppedè.
Creato il 26 settembre 2014 da Agipapress
ROMA. Parte sotto il segno del cinema, con la personale
di Natino Chirico “Charlot, Viaggio di un Vagabondo”, la nuova galleria SpazioCima
nel Quartiere Coppedè a Roma, un nuovo luogo d’arte e uno spazio polifunzionale
che sarà inaugurato giovedì 2 ottobre (v. Ombrone, 9)
La mostra a tema cinematografico Charlot. Viaggio di un vagabondo
di Natino Chirico ispirata alla indimenticabile immagine chapliniana, diventata
un’icona d’arte, il cui debutto su grande schermo risale ad un secolo fa, nel
1914 con una serie di mediometraggi tra cui “Charlot Apprendista” e “Charlot si
distingue”, permette a SpazioCima di
proseguire il lungo rapporto che lega Coppedé al grande schermo.
Basti pensare che l'arco che sormonta l'ingresso del
palazzo al civico 2 di Piazza Mincio è una fedele riproduzione di una
scenografia del kolossal Cabiria,
così come alcune strade e villini del quartiere furono scelti dal regista Dario
Argento come set naturale dei suoi film Inferno
e L'uccello dalle piume di cristallo,
senza dimenticare le sequenze iniziali del film Il presagio, 1976, diretto da Richard Donner e interpretato da Gregory
Peck.
Charlot. Viaggio di
un vagabondo è accompagnata da un testo, inedito, a cura dello scrittore Erri De Luca che scrive per l’occasione:
“… Il biancoenero calza su di lui, come il secolo stesso alla sua faccia. Di
nessun altro tempo né scacchiera poteva essere pedone, con le sue scarpe a
vanvera. Oggi dei giovanotti di buona famiglia, trovandolo di notte a dormire
sopra una panchina, gli darebbero fuoco o bastonate. Senza motivo? Anzi, per
quello sempreverde dell’impunità. Natino Chirico venera e rispetta: umiltà di
premessa a ogni resa in campo artistico. Senza quinta, qui Charlot è
scontornato dal mondo. Qui manca l’ombra, lui come i fantasmi non ne porta. Qui
ci sta il bianco della carta e il nero dell’inchiostro dei suoi panni, perché
lui è la scrittura sghemba a stampatello del 1900…”.
Emerge così l’identità
che intende ritagliarsi “SpazioCima” come luogo destinato a ospitare mostre
d’arte, workshop, seminari ed un caffè letterario; ma anche uno spazio per
rappresentazioni teatrali, reading e presentazioni di libri, dove la
creatività, la voglia di incontrarsi e confrontarsi si danno appuntamento per momenti
di scambio continui, per tutti, non solo per un’élite.
“Ho fortemente voluto creare questo spazio perché l’arte
è senza dubbio la forma di comunicazione ed espressione in cui credo di più -
dichiara la direttrice Roberta Cima -. Ritengo che sia un prezioso aggregatore
sociale, un’occasione per stare insieme, condividere, arricchirsi”.
In calendario,
dopo Chirico, è in programma dal 5 al 29 novembre l’esposizione, a cura di
Alessandro Trabucco, “Street View” di Andrea
Marcoccia e Gian Paolo Morabito,
le cui opere – che siano vedute a volo
d'uccello degli agglomerati urbani delle megalopoli americane, o dettagli
caratteristici di alcune facciate di architetture cittadine come negozi o
abitazioni – hanno quasi anticipato l’omonimo strumento di Google Maps che
offre l'opportunità di avere un'anteprima realistica di una zona di interesse.
Dal 3 dicembre al 17 gennaio 2015, si aprirà la personale
di Mauro Molle “Stop E-Motion”, in
cui l’artista presenterà alcuni lavori eseguiti dal 2013 ad oggi sul tema delle
DeCostruzioni, realizzate ritraendo frammenti
composti e componibili in cui l’intenzione estetica è dare immagine al ritmo
umano.
A febbraio Emanuela
Lena e i suoi “Contextus”, opere incentrate sui nodi e le reti di relazione;
a marzo Mauro Bellucci, dell’ultima
generazione italiana della Pop-Art; ad aprile la personale di Sandro Tiberi, fabrianese esperto nell’arte della fabbricazione della carta a mano
e fondatore della “Cartiera Artigiana in Fabriano”; a maggio Ernesto Morales, artista argentino con
i suoi paesaggi interiorizzati; a giugno una personale di Andrea Marcoccia e i suoi “luoghi” reali decontestualizzati
E ancora incontri, corsi e
workshop collegati alle mostre. Tutti i giorni infine il Caffè ad Arte, all’interno
di SpazioCima, offrirà ai visitatori un punto ristoro, dove trovare e sfogliare
preziosi libri d’arte in un angolo affascinante della capitale a due passi dal
centro.
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