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Roma città aperta.

Creato il 07 gennaio 2012 da Cristiana

Roma città aperta.Un barbone morto carbonizzato, i tassisti che minacciano di occupare le città, la Polverini che si schiera coi commercianti italiani che non vogliono liberalizzare gli orari di apertura.

E vedrete che questa destra si schiererà anche coi tassisti, quegli stessi tassisti a cui erano state promesse tantissime cose dal nostro sindaco e nulla è stato fatto.

Io invece voglio una città aperta sempre, sostenibile, economica, illuminata.

Saranno i fruttivendoli indiani a tenerla aperta? Bene. Lo fanno in tutte le capitali del Mondo.

Voglio andare in centro con il Taxi la notte e non pagare più di 15 euro, magari garantendo anche la corsa di ritorno. Un taxi economico è sicurezza, è ecosostenibile, è servizio pubblico se fatto bene. Aiutiamo i tassisti a lavorare di più su piccole corse, diamo alla città un servizio. Togliamo di mezzo quelli che spolpano i turisti e barano sulle tariffe.

p.s. evitiamo la propaganda sui centri commerciali: sono già aperti fino a tardi. Anche i supermercati tra le Mura (vedi Sma di San Giovanni per fare un piccolo esempio) sono aperti fino a tardi. Il mio alimentari sotto casa sta già aperto fino a tardi da quando ha capito che le donne lavorano, le famiglie cambiano, e la spesa si fa tardi. I bar stanno già aperti dall’alba alla notte senza che nessuno si lamenti. Quelli che si “solleveranno” sulla questione lavoro per coerenza chiedano l’abolizione dei turni di camerieri e barman che sono 10 volte più pesanti, più sottopagati di quelli di qualsiasi fabbrica metalmeccanica. Ma quelli non li consideriamo nemmeno lavoratori, dai salottini di sinistra e quindi che schiattino pure.

Capito il problema? I contratti di lavoro. Non gli orari. Che contratto hanno i camerieri? Ve lo dico io. Per il 50% non ce l’hanno nemmeno un contratto.

E qui un pezzo di Dario Di Vico sul Corriere di oggi.


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