Dall’ottobre scorso un imprenditore della zona di Velletri, vicino Roma, impegnato nella costruzione di un complesso edilizio,subiva minacce, danneggiamenti, sopportava incendi e riceveva cartucce per posta.
Un incubo che ha deciso di denunciare per porvi fine. Così è stato.
Oggi, a finire in manette perché tentavano di estorcere denaro all’imprenditore, sono quattro persone tutte appartenenti alla stessa famiglia. Le minacce erano iniziate nell'ottobre scorso, e, inizialmente - ha spiegato l'imprenditore al Commissariato di Genzano, dando il via alle indagini - la vittima aveva ceduto alle pressioni consegnando 10.000 euro, nel tentativo di proteggere la propria famiglia.
Resosi conto che non si sarebbero fermati ha poi chiesto aiuto alla Polizia. Dopo una serie di intercettazioni, pedinamenti e testimonianze, gli investigatori hanno individuato i quattro responsabili: C.P., 55 anni, già condannato per un omicidio commesso nel 1992, ai domiciliari ma attualmente in permesso per cure mediche, suo fratello G.P., di 50 anni, e i suoi due figli E.P., 27 anni, e G.P., 21, tutti di Cori (Latina).
Per loro il Tribunale di Velletri ha emanato delle ordinanze di custodia cautelare in carcere per estorsione, incendio doloso, porto di congegno esplosivo incendiario micidiale.
Il mese scorso, nella zona, era stata individuata un'altra «famiglia» di estorsori: altre due ordinanze di custodia cautelare in carcere erano state eseguite nei confronti di un padre e un figlio di origini calabresi, rispettivamente di 50 e 29 anni, che avevano organizzato un'attività estorsiva ai danni di un commerciante di Velletri.