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Roma/ Legge Delega. Modifica dello Strumento Militare Nazionale

Creato il 23 luglio 2013 da Antonio Conte

REVISIONE DELLO STRUMENTO MILITARE NAZIONALE
ELEMENTI DI INFORMAZIONE

La Difesa ha compreso urgenza di rivedere lo Stramemo Militare a fronte delle esigenze pressanti imposte dalle sfide globali alla sicurezza e dalla complessa e difficile situazione economica-finanziaria. Nell’ambito della Difesa, i processi di trasformazione sono articolati e complessi e richiedono, spesso, tempi non brevi; pertanto, per costruire la Difesa di domani, e necessario procedere da subito.

LA LEGGE DELEGA
II Parlamento ha approvato la Legge il 244/12 – che individua i principi, i criteri e gli obiettivi della revisione – con la quale il Governo e stato delegato ad esercitare la funzione legislativa attraverso successivi decreti attuativi.

LO SCOPO
La Legge attua una profonda e significativa revisione dello Strumento Militare nazionale, al fine di realizzare un sistema di difesa finanziariamente sostenibile nel tempo, caratterizzato da livelli dI efficienza e di efficacia operativa e da un livello tecnologico tale da assicurarne la piena integrabilità  con il Sistema di Difesa e Sicurezza Europea e dell’Alleanza Atlantica, valorizzando il fattore umano.

PRESUPPOSTO
II progetto di riorganizzazione del Ministero della Difesa è basato sul fondamentale presupposto di non prevedere nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e di tendere ai parametri di spesa standard adottati – per riferimento – in ambito europeo e alleato.

EQUILIBRIO DELLE RISORSE
Attualmente, il Paese destina alla «Funzione Difesa» risorse nel limite dello 0,84 per cento del PIL, a fronte di una percentuale che nel 2004 era dello 1.01 per cento. Secondo i più recenti dati dell’EDA (European Defence Agency), la media delle risorse destinate dai Paesi europei alla Funzione Difesa è dell’ 1.61 per cento. Inoltre, va considerato che, in Italia, il 70 per cento circa di queste risorse è assorbito dalle spese per il personale; per I’operatività e l’investimento restano, rispettivamente, il 12 e il 18 per cento del totale. Ciò crea un evidente sbilanciamento rispetto all’ottimale ripartizione delle risorse tra i settori di spesa individuata in ambito europeo ed allocato, rispettivamente. nel 50 per cento per il personate, 25 per cento per l’operatività e 25 per cento per gli investimenti.

IN COSA CONSISTE
ll progetto dl revisione dello Strumento Militare tracciato dalla “Legge delega” si muove secondo le seguenti linee di intervento:

  • ridefinizione in senso riduttivo dell’assetto organizzativo delle Forze Armate con interventi di soppressione e accorpamento delle strutture operative logistiche e formative, territoriali periferiche nonché di unifìcazione di funzioni in un’ottica interforze;
  • riduzione delle dotazioni organiche complessive del personale militare a 150.000 unità da conseguire gradualmente;
  • riduzione delle dotazioni organiche complessive del personale civile a 20.000 unità, da conseguire  gradualmente;
  • lntroduzione di profili di flessibilità nella programmazione e nella gestione delle risorse finanziarie della Difesa, che consentano la rimodulazione delle stesse tratta i vari settori di spese al fìne di impiegare al meglio le risorse disponibili, ferma restando invarianza dei saldi di finanza pubblica.

Le linee di intervento sono state ritenute necessarie e indispensabill per conseguire uno Strumento Militare bilanciato, rispondente ai requisiti qualitativi, di operatività e proiettabilità necessari e, nel contempo coerente con le risorse presumibilmente disponibili.

REINDIRIZZO DELLE RISORSE FINANZIARIE
Per conseguire un più efficiente ed efficace impiego delle risorse assegnate la “Legge delega” prevede che, a seguito dell’attuazione delle misure di revisione previste le stesse potranno essere reindirizzate al riequilibrio dei settori di spesa della Difesa che risultino carenti.

MISURE DI NTERVENTO STRUTTURALE/ORGANIZZATIVO
La Legge indica, tra i principali obiettivi della revisione dall’assetto strutturale e organizzativo la razionalizzazione delle strutture operative logistiche, formative territoriali e periferiche, con la finalità non solo di ottimizzare l’impiego delle risorse umane e strumentali disponibili, ma anche di contenere il numero delle infrastrutture in uso al Ministero della Difesa. La disposizione quantifica la riduzione strutturale nella misura del 30 per cento in coerenza con le misure di contrazione delle dotazioni organiche del personale militare e civile previste dall’Articolo 3 della Legge. Il conseguimento dl tale obiettivo nel medio periodo si tradurrà in particolare, in un indubbio vantaggio per l’Amministrazione Difesa e, più in generale per la finanza pubblica considerato che il Dicastero dovrà gestire un minore numero dl infrastrutture e che quelle ritenute non più utili potranno essere avviate a processi di valorizzazione e di dismissione, con ripartizione dei relativi proventi secondo le modalità già disciplinate dalla specifica normativa di settore. Tali interventi comporteranno anche una riduzione degli oneri di funzionamento delle strutture  destinabili all’operatività della Strumento Militare.

RIDUZIONE DEGLI ORGANICI
La Legge pone l’obiettivo della riduzione a 150.000 unità delle dotazioni organiche complessive delle Forze Armate – esclusi l’Arma dei Carabinieri e Il Corpo delle Capitanerie di porto da conseguire nel medio-lungo periodo. E’ fatta salva la possibilità – quale importante elemento di flessibilità – di proroghe annuali secondo le modalità indicate dall’articolo 5, comma 2 sulla base dell’andamento effettivo dei reclutamenti e delle fuoriuscite del personale. Per effetto della spending review (D.L. n. 95/2012) l’organico complessivo sarà ridotto a 170.000 unità già entro il 1° Gennaio 2016.

La riduzione a 150.000 unità, da conseguire nel lungo-medio periodo, sarà ottenuta attraverso un pacchetto” di interventi fra cui: una contrazione dei reclutamenti rispetto ai moduli di alimentazione previsti dalle vigenti disposizioni relative alla professionalizzazione delle Forze Armate, una serie di misure volte a consentire il transito di personale militare nei ruoli del personale civile del Ministero della Difesa e delle altre pubbliche amministrazioni; l’impegno a facilitare con ogni necessaria garanzia per ciascuno, l’anticipazione dell’esodo del personale rispetto ai limli di età.

RIDUZIONE DEL PERSONALE MILITARE DIRIGENTE
La Legge pone l’obiettivo della riduzione delle dotazioni organiche del personale militare dirigente, esclusi l’Arma dei Carabiniere e il Corpo delle Capitanerie di porto a 310 unità per i gradi di generale/ammiraglio e a 1.566 unità per il grado di colonnello/capitano di vascello, da attuare in un’arco temporale rispettivamente di sei anni e di dieci anni.

Anche in questo settore per effetto della spending review, l’originario organico vedrà entro il 1° Gennaio 2016 una riduzione da 443 a 358 unità per 1 gradi di generale/ammiraglio e da 1.957 a 1.763 unità per il grado di colonnello/capitano di vascello.

In linea di continuità con tale previsione, la Legge delega dispone pertanto, l’ulteriore diminuzione di 48 unità per i gradi di generale/ammiraglio e di 197 unità per il grado di colonnello/capitano di vascello.

RIDUZIONE DEL PERSONALE CIVILE
La Legge pone l’obiettivo della riduzione graduale delle dotazioni organiche del personale civile del Ministero della Difesa a 20.000 unità, da conseguire nel medio-lungo periodo nell’ottica della valorizzazione ed elevazione delle relative professionalità, anche mediante l’adozione di piani di miglioramento individuale.

Concorreranno altresì al conseguimento del predetto obiettivo interventi diretti ad agevolare la mobilità interna, la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale il ricorso a forme di lavoro a distanza, il trasferimento presso altre pubbliche amministrazioni.

Tale processo di contrazione, per effetto della spending review, è stato già avviato, prevedendo il passaggio delle dotazioni organiche del personale civile da n. 30.525 a n 27.926 unità.

Elementi di Informazione(Legge delega) Documento originale

Delega per la modifica dello strumento militare:

http://www.difesa.it/Primo_Piano/Documents/Elementi%20di%20Informazione(Legge%20delega).pdf


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