“Ad onore della Santissima Trinità, per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana, con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l’aiuto divino e ascoltato il parere di molti Nostri Fratelli nell’ Episcopato, dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell’ Albo dei Santi e stabiliamo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
Con questa formula, stamattina, Papa Francesco in una Piazza San Pietro gremita ha proclamato Santi i due pontefici. Oggi è festa per la Chiesa Cattolica ma è anche un giorno storico in quanto per la prima volta vengono canonizzati due papi insieme alla presenza di altri due papi viventi, Francesco, appunto, e il Papa Emerito Benedetto. Si! il Papa Emerito ha voluto concelebrare al sacro rito.Storico rimarrà l’abraccio tra i i due papi all’inizio della celebrazione.
“Non hanno avuto paura di chinarsi sulla sofferenza, hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piegate e il suo costato trafitto… non hanno avuto vergogna della carne di Cristo, non si sono scandalizzati di Lui, della sua Croce; non hanno avuto vergogna della carne del fratello perchè in ogni persona sofferente vedevano Gesù… sono stati sacerdoti, vescovi, Papi del XX secolo hanno conosciuto le tragedie ma non ne sono stati sopraffatti…” ha affermato durante l’omelia papa Francesco.
Alla Messa di canonizzazione hanno partecipato un centinaio di delegazioni diplomatiche con 34 capi di stato e di governo. Al loro arrivo sono stati accolti da S. Ecc. Mons. Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia. Per l’Italia erano presenti, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha salutato con calore il Papa Emerito al quale lo lega una profonda amicizia, fermandosi a parlare con lui tra l’applauso dei fedeli, i Presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini e il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi. Presente anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino
La città di Siracusa è molto legata alla figura di San Giovanni Paolo II, infatti il Pontefice il 6 novembre 1994 si recò a Siracusa per consacrare il Santuario della Madonna delle Lacrime, in quell’occasione sostò in preghiera davanti al simulacro argenteo di Santa Lucia, esposto proprio per l’occasione nella cappella nella Chiesa Cattedrale.
Il Papa polacco ha sempre dimostrato la propria vicinanza al Santuario siracusano, omaggiando la Madonna di una rosa d’oro. In occasione del 50° anniversario della lacrimazione regalò una corona d’oro e per ultimo donò una corona di Rosario in madreperla. Nei pressi della cripta c’è il Museo della Lacrimazione, dove un angolo è stato dedicato alla visita del Papa. L’angoletto ospita i doni di Giovanni Paolo e si possono ammirare la casula che indossò il 6 novembre, la papalina che donò al Santuario. Stamattina il rito di canonizzazione è stato trasmesso in diretta attraverso un maxi schermo presso la cripta del Santuario mariano.