Magazine Per Lei
Aggiungerei al titolo, per fortuna. Oppure purtroppo.
O ancora e te credo.
Dipende da che parte si guarda.
Tornata da Londra scrivevo questo.
Avevo fatto il pieno di musei, è vero che ero senza figlio, ma non è questo il punto. Anche perchè mio figlio a musei ci viene e spesso volentieri.
Ho saltato bellamente la mostra di Frida Kalo, troppa gente e poi avevo avuto la fortuna di vederne una, davvero grande, negli Stati Uniti e non so perchè ma avevo la sensazione, o il pregiudizio, che quella di Roma in confronto mi avrebbe un pò delusa.
Avrei pagato il biglietto doppio pur di poter vedere Giacometti a Villa Borghese ma niente da fare, o prenotavo con un mese d'anticipo o niente. Non è stato possibile nemmeno corrompere da brava italiana.
Ho saltato Wim Wenders e pure Pasolini, preferendo un pomeriggio di chiacchiere tra gli schizzi della fontana di Piazza della Madonna dei Monti (qui sotto ritratta dal mio accompagnatore). Voglio dire ho visto lei e lei, Pasolini amen.
Come ogni grande città che si rispetti è più lungo l'elenco di quello che non fai in tempo a vedere che quello che realmente visiti. Per questo ogni ponte o vacanza dovrebbe sempre durare il doppio.
Comunque, se vi siete persi la mostra fotografica di Nomachi al Macro di Testaccio peggio per voi, è finita.
Lo spazio espositivo era davvero bello, magari non l'ideale per le foto di grandi dimensioni, ma l'allestimento era splendido. E anche le foto.
Però c'è il Big Bamboo, che a detta del sito avrebbe dovuto essere aperto e invece è un Big Bamboo italiano ed era ancora chiuso senza dire niente a nessuno.
Lui Piccolo un segno lo ha lasciato lo stesso.
(Sempre a Testaccio dovrebbe esserci ancora la mostra dedicata alla Roma e i suoi Totti & co, ma io ho volentieri fatto a meno).
Ah, dopo mangiate ottocento strufolini da Acqua e Farina, è d'obbligo.
Al Macro di Via Nizza non potevamo non andare sulla Rete dei Draghi con ovviamente grande successo e lamenti quando gentilmente ci è stato chiesto di andare via.
E io che avrei tanto voluto salirci ma panza non me lo ha permesso.
E adesso mi lamento. Volevo scrivere direttamente al direttore del museo e prima o poi lo farò.
Siamo stati al Maaxi. Con due bambini. Che non sono proprio terribili. Sono semplicemente bambini.
E il Maaxi è un museo d'arte moderna, non il Louvre. Gli spazi sono enormi, le opere molto interpretabili.
E' stato un continuo da parte di quei poveri ragazzotti addestrati: non si tocca, non si corre, non si fotografa.
Allora, chiariamoci: non si tocca è stato riferito a qualsiasi cosa, compresa un'opera fatta di pietre di marmo appoggiate per terra, una casetta tutta colorata (che urlava aprimi, provami, guardami dentro), un pannello di legno, una scarpa gigante, uno sticker nero attaccato ad un muro. E potrei dilungarmi.
Abbiamo chiesto il permesso per provarci delle cuffie ed ascoltare un video che doveva essere interattivo, perchè non era chiaro se potevamo oppure dovevamo guardare in silenzio.
Se c'è una cosa che nei musei d' arte moderna si può fare è toccare. Il bello sta proprio qui. Per questo ci porto volentieri mio figlio e lui è contento di andarci. Non sono cose pallose di solito.
Ovviamente quando parlo di toccare mi riferisco a tutto ciò che sembra resistente, ma di solito è così.
Poi toccare non significa imbrattare, sporcare, distruggere o rovinare. Vuol solo dire toccare.
Cioè sperimentare, capire, divertirsi.
Come dovrebbe essere con le cose belle.
Più leggo questo e più mi dico che c'è ancora tanta strada da fare.
Più ripenso a Londra, a tutti quei bambini per musei che ho visto e più mi dispiace. Per noi.
Fare fotografie poi è un'altra di quelle cose che nessuno mi ha mai vietato in un museo di arte moderna. Dovevo arrivare a Roma. E precisamente al Maaxi (perchè al Macro nessun problema).
Bene, caro il mio direttore, sappia che se io fotografo, come la maggior parte delle persone al giorno d'oggi che possono essere target del suo museo, di solito condivido. Perchè siamo animali sociali. E magari fa venire l'acquolina in bocca a qualcun altro che decide di farci un salto. A me capita spesso. Molta della mia informazione arriva anche così.
E dato che non si rovina nulla e non si lede nessun diritto d'autore mi sembra una cosa molto naturale.
Ma sappiate che al Maaxi no. Non si può. E non perderanno secondo per dirtelo. Quindi evitate di portarci i figli. E' vietato toccare, fotografare, divertirsi.
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