L'ipotesi di reato è stata configurata dal pm Luca Tescaroli dopo i primi esiti dell'autopsia eseguita oggi da Paolo Procaccianti, medico legale dell'università di Palermo. L'esperto, secondo quanto si è appreso, ha riscontrato l'assenza di segni evidenti di violenza sul cadavere del maghrebino, ma la presenza di un solco molto ampio sul collo.
Per verificare se quel segno è riconducibile all'impiccagione, sarà eseguito nei prossimi giorni una simulazione che terrà conto dell'altezza, 1,83 metri, e del peso, circa un quintale, di Nasiri. L'esperimento servirà anche per accertare se lo sgabello trovato accanto al cadavere sia stato utilizzato per l'impiccagione.
Alcune indiscrezioni affermano che in una ferramenta di Val Malania, pare che un uomo -qualche giorno prima della morte del marocchino-fosse andato a comprare il necessario per un’impiccagione. Il titolare del negozio, però, al riscontro fotografico non avrebbe riconosciuto Mohammed Nasiri. E se questa indiscrezione dovesse risultare vera, chi era l’uomo che si era recato alla ferramenta? Una vicenda, dunque, che appare poco chiara per molti aspetti e che sembra aggrovigliarsi sempre più.
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