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Roma, progetto a picco Ora si scelga seriamente

Creato il 06 giugno 2013 da Mbrignolo

Roma.calcioOPINIONE. A due anni dallo sbarco dei liberatori d’oltreoceano, la Roma si ritrova ancora in balia della tempesta.

L’entusiasmo dei primi tempi è andato via via scemando, lasciando spazio a rabbia e delusione. Tante le scelte sbagliate in questi 24 mesi, tra acquisti – realizzati e mancati – e allenatori. L’ultimo capitolo della storia a tinte gialle e rosse parla di un allenatore ancora da trovare.

Sembrava fatta per Massimiliano Allegri, sembrava che la Roma lo avesse in pugno, in attesa del momento migliore per annunciarlo. Addirittura a un certo punto era stato messo in stand by, nell’ipotesi di accaparrarsi Mazzarri, ma poi l’ago della bilancia aveva confermato lui.

Il tecnico livornese inizialmente – già a gennaio, quando il rapporto con il Milan appariva del tutto compromesso – aveva manifestato gradimento nei confronti della società romanista, poi la conquista della Champions e le prove di forza tra Galliani e Berlusconi avevano frenato i facili entusiasmi del popolo capitolino.

“Il tecnico verrà annunciato dopo la finale di coppa Italia” tuonavano da Trigoria. Ma invece solo silenzio. Un’attesa lunga e spasmodica che ha sancito giorno dopo giorno, ora dopo ora l’ennesimo nulla di fatto. La Roma è rimasta con un pugno di mosche in mano.

Franco Baldini ha dato le dimissioni – a dire il vero la decisione è stata presa già dopo il derby – e adesso la società, o quello che ne rimane, si ritrova ancora a dover scegliere con l’acqua alla gola. Il piano B non era stato programmato, nemmeno questa volta.

I fallimenti e le umiliazioni subite sul campo in queste due stagioni, si riflettono anche a livello societario. Se Luis Enrique è stato un “magnifico errore”, le scelte di Zeman prima e Andreazzoli poi, hanno contribuito a gettare alle ortiche due anni di programmazione dell’ormai famigerato progetto. A 11 giorni dalla sconfitta più bruciante degli ultimi trent’anni, la società a stelle&strisce si ritrova a leccarsi le ferite e a dover scegliere ancora un allenatore, con la consapevolezza che l’errore, questa volta, non può essere contemplato.

Sabatini dovrà prendere questa decisione da solo, non ce ne voglia il buon Zanzi: che sia Mancini o chi per lui, la decisione dovrà arrivare il prima possibile e dovrà essere convincente.


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