Nell’ambulatorio di Primavalle, infatti, sono i pazienti a stabilire il prezzo della visita e delle cure, in base alle loro possibilità economiche. I servizi però sono comunque offerti da professionisti, che prestano la propria opera per pochi euro e che effettuano anche visite gratuite ai più poveri, grazie ai soldi lasciati dai pazienti più abbienti. Una realtà simile si ritrova al Sud, a Bari, dove una cooperativa sociale ha iniziato a gestire ambulatori no profit particolarmente indicati per le persone con disturbi pischici, ma aperti anche a cardiologia, dermatologia, dietologia (www.visitespecialistiche.com) .
Milano risponde con i propri “ambulatori popolari” (www.ambulatoriopopolare.org) , sia consultori che da visita, dove i prezzi sono bassi, sia per i servizi dentistici, sia per logopedia, fisioterapia e psichiatria. La diffusione di servizi medici per la gente più povera non solo aiuta chi non ha le possibilità di curarsi, ma anche i professionisti che così entrano in contatto con realtà spesso sconosciute e imparano a farsi coinvolgere personalmente, esercitando la professione medica secondo il vero scopo per il quale è nata e cioè dare sollievo.
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