Roma. Il corteo è da poco partito da piazza San Giovanni verso la sua lunga marcia che lo porterà, in 5 ore, ad avvicinarsi ai (e ad urlare contro i) vari ministeri.
Un corteo volutamente lontano dal centro ma vicino ad obiettivi sensibili che passerà accanto al Ministero dell’Economia, al Ministero delle Infrastrutture ed alla Cassa depositi e prestiti per assediare i “palazzi del potere” fino ad arrivare a Porta Pia in serata.
Un corteo variegato: non solo NoTav, come è stato detto, ma anche NoMuos, no crisi, no austerity, no tagli, no caste, no precarietà, no sfratti. Un urlo contro i tanti problemi che affliggono l’Italia.
La settimana di proteste, scioperi e cortei, si conclude oggi a Roma dopo una notte passata con le tende nella Piazza San Giovanni, protagonista allora degli scontri del 15 Ottobre del 2011 ed ancora protagonista oggi di un campo di tende usate dai manifestanti per riposare e prepararsi al corteo.
La serata è stata animata da diversi artisti, tra cui Ascanio Celestini, i 99 Posse e la Banda Bassotti che hanno intrattenuto con la loro musica e le loro parole la folla.
Gli organizzatori attendono circa 30000 manifestanti, la questura ne prevede 15000 ma intanto sono in servizio 4000 agenti delle forze dell’ordine in una Roma già blindata da ieri.
Il corteo è partito in ritardo per consentire ad alcuni manifestanti di raggiungere la piazza: “ci sono diversi pullman fermati dalla polizia all’ingresso di Roma, per questo non partiamo: vogliamo attendere tutti”.
- Si teme un corteo violento perché ci sono i NoTAV, perché è un corteo NoTAV- È ciò che si sente dire cercando di far arrivare all’ascoltatore il concetto di NoTav come sinonimo di Black Bloc o terrorista. Ma i NoTav non ci stanno e chiariscono la loro posizione nel seguente comunicato:
La manifestazione di Roma è organizzata da varie realtà politiche e sociali che si muovono per il diritto all’abitare principalmente, cioè per difendere e richiedere casa e diritti per tutti. Sono quelle realtà che nella crisi difendono gli sfratti delle famiglie, occupano alloggi risolvendo realmente le emergenze abitative nelle metropoli.
Lo slogan della manifestazione: “una sola grande opera: casa e reddito per tutti” ben spiega l’idea della manifestazione e perché le ragioni del movimento notav s’intrecciano con quelle del diritto all’abitare. Una delegazione del movimento parteciperà, un’assemblea di presentazione si è tenuta quest’estate al campeggio di Venaus, ma non sarà una manifestazione notav.
Le parole assedio e sollevazione, infatti, sono state utilizzate solo per far capire la determinazione della protesta ma gli intenti sono pacifici.
Fonti:
polisblog.it
notav.info
infoaut.org