Roma : tre ricercati per l'omicidio di oggi. Il motivo è una lite familiare per un bimbo conteso

Creato il 22 febbraio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Ucciso in strada e in pieno giorno a Roma a colpi di pistola. Stavolta, invece che di un regolamento di conti, sembra possa trattarsi di una vicenda familiare, legata ad un bimbo conteso. 
Con il passar delle ore sembra più chiaro il movente dell'omicidio di un romano di 37 anni, Marco Zioni, che oggi è stato freddato intorno alle 15 nel quartiere Aurelio mentre era al volante della sua auto. 
È bastata qualche ora per chiarire la dinamica dei fatti: sono tre le persone ricercate dai Carabinieri, tra cui il padre del bimbo conteso, che potrebbero essere coinvolte nell'omicidio dell'uomo. 
Alla base dell'episodio c'è una lite in strada tra due diverse famiglie che si contendono un bambino di dieci mesi. 
Al momento risultano irreperibili, oltre al padre del bimbo, un suo parente ed un amico. Il motivo della lite risaliva ad una serie di discussioni e minacce per l'affidamento del bambino, nato da una coppia di giovani romani un ragazzo di diciotto anni e una ragazza di venti. 
La vittima, Marco Zioni, cugino della mamma del bimbo, si era presentato assieme ad altri due parenti (padre, zio e fratello della ventenne) in strada questo pomeriggio ad un appuntamento per chiarire la questione dell'affidamento. 
A fronteggiarli c'erano sei o sette parenti del 18/enne padre del bimbo. Durante la lite sono stati esplosi, da parte dei familiari della ragazza, tre o quattro colpi da due diverse pistole: un solo proiettile ha raggiunto Zioni, ferendolo mortalmente al torace. 
La vittima è stata trasportata dallo zio della ragazza e da un meccanico in ospedale, ma è morto poco dopo. Ad ucciderlo sarebbe stato un proiettile all'addome. Nonostante Zioni abbia un vecchio precedente per spaccio, per i Carabinieri che indagano sulla vicenda la pista del movente per la lite familiare sull'affidamento del bimbo resta quella più accreditata.
  Nella Capitale è il sesto omicidio dall'inizio dell'anno, nell'arco di meno di due mesi. 
Una scia di sangue che non attenua l'escalation di violenza del 2011 e ricominciata nel 2012 con la rapina di Torpignattara costata la vita al commerciante cinese Zhou Zeng e alla figlia Joy di 9 mesi. 
Poi l'omicidio di Antonio Maria Rinaldi, ucciso mentre parcheggiava la sua auto alla Pisana, seguito da quello di Salvatore Polcino: il suo corpo era stato trovato carbonizzato nelle campagne del Divino Amore mentre a febbraio Mario Maida, a Torrevecchia, è stato vittima di una vera e propria esecuzione avvenuta con un colpo di pistola sparato alla testa.
Foto: Proto per Corriere.it          Repubblica

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