Magazine Politica Internazionale

Romania. Bucarest, ‘avvertimenti russi non ci intimidiscono; noi avanti con Nato’

Creato il 04 aprile 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

romania_natodi Giacomo Dolzani

Dopo gli avvertimenti del Cremlino nei confronti della Romania, seguiti all’annuncio dell’intenzione da parte della Nato di disporre armamenti pesanti sul suolo rumeno, il Governo di Bucarest, tramite il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, ha risposto a Mosca: “prendiamo atto delle dichiarazioni russe, ma gli avvertimenti di Mosca non ci intimidiscono e noi andremo avanti; questa decisione [di schierare armamenti dell’Alleanza Atlantica vicino al confine ucraino n.d.r.] è stata presa dalla Nato per aumentare la propria presenza nei territori orientali e proteggere i paesi membri dalla Russia, che oltre ad aver occupato illegalmente la Crimea sta sostenendo i guerriglieri filorussi nel Donbass”.
In una conferenza stampa congiunta con il ministro della Difesa di Bucarest, Mircea Dusa, il comandante supremo delle forze Nato in Europa, il generale statunitense Philip Breedlove, aveva affermato che presto l’Alleanza Atlantica deciderà se posizionare armamenti pesanti nel paese europeo, come risposta all’aggressione russa all’Ucraina, dicendosi sicuro che “la Romania risponderà prontamente e sarà come sempre disponibile, fatto che l’ha sempre resa un partner affidabile dell’organizzazione”.
In risposta a queste dichiarazioni, un portavoce del ministero degli Esteri russo, Aleksandr Lukashevich, aveva quindi affermato ieri che: “se i vertici del governo rumeno decideranno di incrementare la presenza Nato sul territorio nazionale, costituendo un notevole schieramento di forze, dovranno prepararsi ad una risposta da parte del Cremlino e” ha continuato, “quando la Russia studierà le sue future strategie militari, terrà conto di questo fatto”.
All’inizio del gennaio scorso, proprio in seguito ad una direttiva Nato, Bucarest aveva deciso di aumentare notevolmente le spese per il proprio comparto bellico (da 1.71% a 2% del Pil), in previsione di una possibile minaccia esterna mentre, entro la fine del 2015, nella Romania centro-meridionale sarà pienamente operativa la base di Deveselu, parte del cosiddetto scudo antimissile europeo (Aegis Ballistic Missile Defense System), impianto costato 400 milioni di dollari, interamente forniti da Washington e dotato di antimissili balistici SM-3.

da Notizie Geopolitiche



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :