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ROMANIA: Mărţişor, festa della primavera

Creato il 28 febbraio 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

di Silvia Biasutti

ROMANIA: Mărţişor, festa della primaveraIl primo giorno di primavera, convenzionalmente il primo marzo, in Romania ed in Moldova si celebra il Mărţişor, che in italiano si può tradurre come “piccolo marzo”. Si tratta di una festa tradizionale per accogliere l’arrivo della primavera, una ricorrenza molto sentita tra i romeni ed i moldavi.

Infatti per festeggiare l’arrivo della bella stagione gli uomini omaggiano mogli, sorelle e madri con delle piccole spille fatte di fili intrecciati di colore bianco e rosso. Questi amuleti sono spesso corredati con piccoli oggetti come un fiore o un cuore e sono il più delle volte fatti a mano. Il Mărţişor viene indossato sulla giacca per tutto il mese di marzo ed è considerato una forma di dono propiziatorio.

Il dato etnografico ci rivela infatti che questa antica pratica si rifà ai culti agrari e rituali; ricorre pertanto la simbologia della rinascita della natura che porta con sé abbondanza e fertilità. Le numerose leggende attorno a questa tradizione affondano le proprie radici in tempi antichissimi, come rivelano alcuni ritrovamenti archeologici di Mărţişor aventi oltre 8mila, elemento che ci rivela l’origine pagana del rito. Una possibile interpretazione del significato cromatico del Mărţişor vuole che il bianco sia il simbolo della neve, dell’inverno alle spalle, mentre il rosso coinciderebbe con la rinascita della vita. Ancora, altre esegesi fanno riferimento alle figure dell’uomo e della donna, dove il primo rappresenta la saggezza (colore bianco), mentre la seconda personifica il sangue ed il sole, quindi la vita (colore rosso).

Nonostante le diverse morfologie della leggenda, persiste un dato comune: i due colori rappresentano elementi che sono tra loro indissolubilmente intrecciati, in cui sussiste uno scambio di forze essenziali al riprodursi della vita (umana e naturale). Il rito tradizionale del Mărţişor equivale, più genericamente, al desiderio di lasciarsi alle spalle l’inverno sterile in vista di una rinnovata fertilità. L’avvento della bella stagione viene così sancito da uno scambio affettuoso di una piccola spilla, dono che rinvigorisce i rapporti tra i membri della comunità e porta gioia a chi lo riceve.


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