Carl Spitzweg, il poeta povero, 1839
Carl Spitzweg è ancora oggi considerato uno dei pittori più popolari del XIX secolo e ve ne avevo già parlato QUI, ma viaggiando attraverso la storia del romanticismo non potevo non parlarvi di lui!Spitzweg dopo aver studiato da farmacista, a partire dagli anni '20 si dedicò da autodidatta alla pittura.
La carica umoristica dei suoi quadri consiste nel mettere in ridicolo le elevate aspirazioni del ceto piccolo-borghese, mostrandone al contempo la pochezza di mezzi.Insieme ad alcuni pittori di Monaco, nel 1851 Spitzweg intraprese un viaggio a Parigi e a Londra, dove conobbe le opere della Scuola di Barbizon e di John Constable, rimanendone profondamente impressionato. Questa esperienza lo avvicinò alla pittura di paesaggio, che interpretò, rielaborando in modo originale lo stile della Scuola di Barbizon, costruito sulle tracce minuscole ma ben riconoscibili della pennellata. In questa fase della sua vita, la figura umana perse il ruolo di protagonista assoluto del quadro, per diventare spesso marginale.
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Il povero poeta
Ma l'opera che vedete qui è precedente al viaggio del 1851 e appartiene alla prima fase creativa dell'artista e sicuramente l'avrete vista molte volte. Il poeta povero rappresenta la categoria dei poeti (ma potrebbe essere anche un filosofo), vive in un'angusta soffitta, in condizioni di estrema povertà.Mancando di ogni altro combustibile, il povero intellettuale ha dato alle fiamme alcuni dei suoi scritti nella stufa di maiolica; ma il fuoco è ormai spento e lui giace a letto, infreddolito, con la camicia da notte e la papalina; l'ombrello aperto lo protegge dall'umidità che passa attraverso le travi del soffitto. Tuttavia continua imperterrito nella sua opera poetica: con la penna stretta fra i denti, scandisce un verso, il cui metro, un esametro, è appuntato sulla parete sopra il letto.
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L'esametro costituiva, all'epoca, la struttura metrica della poesia epica, cioè del più sublime tra tutti i generi poetici. Altrettanto ambiziosa appare l'opera vergata sui fogli che giacciono accanto al letto e su cui spicca il titolo "Gradus ad Parnassum (Il sentiero per il Parnaso).
Tuttavia l'osservatore è portato a pensare che anche questi scritti finiranno inesorabilmente nella stufa. Su questa rappresentazione della vita bohemien dell'artista romantico, il cui mito si imponeva proprio nel periodo in cui il quadro fu realizzato, regna uno spirito umoristico e caricaturale inimitabile!
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Se vi interessa leggere altro sul romanticismo, seguite l'etichetta #romanticieromanticismiFonti: Romanticismo, Norbert Wolf, Taschen, Colonia, 2008
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