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Romanticismi: ritratto del sottotenente Charles Legrand

Creato il 08 maggio 2015 da Artesplorando @artesplorando

Romanticismi: ritratto del sottotenente Charles Legrand

Antoine-Jean Gros, ritratto del sottotenente Charles Legrand, 1810

Introdotto all'arte dal padre, pittore miniaturista, Antoine-Jean Gros divenne allievo di Jacques-Louis David a solo quattordici anni. Finito in cattiva luce durante i disordini realisti del 1793, riparò in Italia, dove visse principalmente tra Firenze e Genova e dove si guadagnò da vivere come ritrattista e miniaturista. Nel 1796 ebbe modo di incontrare a Milano, il giovane Napoleone, che gli commissionò un ritratto che condizionò tutto il successivo percorso dell'artista. Charles Legrand, protagonista del dipinto che vi propongo, morì a Madrid il 2 maggio 1808, quando una rivolta contadina assalì un reggimento di corazzieri francesi presso la Puerta del Sol, disarcionando i soldati e uccidendoli con coltelli e pugnali. Legrand era figlio di un generale francese. In memoria del giovane, la famiglia commissionò il dipinto, un ritratto a grandezza naturale. L'opera viene considerata il capolavoro dell'artista.
I tenente è appena smontato da cavallo e lascia che l'animale si abbeveri. Sulla destra il sentiero digrada e la vista si apre su una serena campagna , delineata in stile classicista. Legrand è in piedi, in posizione frontale ma rilassata, con una leggera inclinazione del busto rispetto all'asse centrale. Il braccio destro è appoggiato sulla groppa del destriero, il cui collo possente e la testa elegante si stagliano contro il blu del cielo. Il bel volto del giovane è rivolto di lato, lo sguardo sognante è perso nel vuoto. Con questo quadro, caratterizzato da vera profondità di sentimento e da un uso accuratissimo e suggestivo del colore, Gros si situò idealmente all'inizio del romanticismo francese. Gros trasse dalla lezione di Peter Paul Rubens, tutta la vivacità delle composizioni e l'intensità cromatica, ben superiore a quella dei maestri classicisti del tempo. I romantici e sopratutto Delacroix, furono profondamente colpiti dalla freschezza e dall'energia che sprigiona dai suoi quadri. Fu pittore ufficiale dell'alta società sia all'epoca di Napoleone che durante la Restaurazione. Nel 1824 ottenne un titolo nobiliare.Nel 1816 Jacques-Louis David gli affidò la conduzione del suo atelier, dovendo recarsi in esilio a Bruxelles e gli raccomandò di contrastare, come maggiore esponente della scuola classicista, il movimento romantico. Ma le composizioni spente a soggetto mitologico che Gros realizzò in questo periodo non piacquero a nessuno: né ai romantici, né ai suoi allievi, che si rivolsero alla nuova stella nascente nel classicismo, Ingres. I ripetuti insuccessi portarono il pittore a una profonda crisi e infine, all'età di 65 anni, al suicidio.
Fonti: Romanticismo, Norbert Wolf, Taschen, Colonia, 2008
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