Quante volte si usa la parola Romanzo ?
Una persona comune la usa di tanto in tanto. Uno scrittore, un lettore o, per giunta, chi è entrambe le cose, di certo, la usa continuamente.
Ma quanti conoscono “davvero” il significato di questo termine ?
Quanti conoscono la storia, il passato di questa parola ?
Il termine Romanzo proviene in parte dal francese antico romanz, in parte dal catalano romans, derivanti, a loro volta, dal latino romanus che, letteralmente, significava “romana lingua”.
Romanz, inizialmente, non era indicativo di una lingua romanza, piuttosto di due lingue: una latina ed una neolatina, quest’ultima individuabile nel “volgare” inteso da Dante e Boccaccio.
Nel XII secolo in Francia tale termine subì un’evoluzione, conseguente alla crisi (ben diversa da quella che stiamo vivendo attualmente seppur sempre crisi) delle declinazioni.
Tale avvenimento comportò, tra le altre cose, che la parola romanz cambiasse in roman, che finì per indicare la trasposizione in prosa dei precedenti romanzi in versi.
Negli anni a venire roman cambiò ancora il suo significato venendo associato alla poetica narrativa e, successivamente, nel XVII secolo, al concetto che ancor oggi sopravvive di romanzo moderno.
I primi romanzi, stando agli antichi ritrovamenti scoperti fino ad oggi, risalgono a migliaia di anni fa, circa 2000 prima della nascita di Cristo. Romanzi fantastici, romantici, satirici.
Significativo esempio quello di La storia di Genji, un romanzo giapponese di indagine psicologica che raccontava le storie di un Don Giovanni dell’epoca, risalente ad un periodo tra il X e l’XI secolo.
Nel XVII secolo il romanzo iniziò a diffondersi concretamente nella società, in Francia principalmente, strutturandosi sempre più in qualcosa che si allontanava, per complessità ed ampiezza, dalla novella classica e si avvicinava ad una lettura di svago, rivolta al grande pubblico.
I romanzi, inizialmente, subirono una sorta di repressione da parte di un’ordinanza della corona di Spagna che collaborava direttamente con la Chiesa. Essi furono ritenuti pericolosi a causa della loro presunta vacuità e dannosità.
Con la nascita del libertinaggio il romanzo settecentesco fece degli ulteriori passi in avanti, subendo un primo processo di maturazione con l’avvento della borghesia e del nazionalismo, ultimatosi durante il corso del XIX secolo, allorquando nacquero il romanzo sperimentale, il naturalismo, il Verismo, la psicoanalisi, la logica, la linguistica, che contribuirono a rendere il romanzo un genere conosciuto e rispettato.
Alla fine del suo processo evolutivo il romanzo divenne un genere che rompeva i rapporti classici tra il tempo e l’intreccio, che terminava il concetto del mito dell’eroe in favore dell’antieroe, che cambiava la tipologia del personaggio in maniera radicale.
Oggi esso è qualcosa di vario e diversificato che punta, costantemente, ad un ulteriore salto evolutivo.
Tendenzialmente la sua forma è acquisita. È ormai definibile come un genere della narrativa in prosa la cui sostanza cambia assumendo caratteristiche molteplici in base agli argomenti trattati ed allo stile utilizzato per trattarli, la qual cosa, nel corso degli anni, ha fatto si che nascessero un numero considerevole di generi letterari:
Romanzo di avventura quando le azioni e le vicende prevalgono sopra ogni altro aspetto del contenuto.
Romanzo picaresco in cui l’eroe di bassa estrazione si fa strada in un mondo ostile.
Romanzo psicologico quando emerge in primo piano l’individuo, con i suoi conflitti interiori e, in generale, le sue emozioni e sentimenti, passioni e sensazioni.
Romanzo a sfondo sociale se si tratteggia la vita dei ceti sociali economicamente svantaggiati o si denunciano situazioni di sopruso e pregiudizio.
Romanzo di ambiente e di costume se si descrivono comportamenti di gruppi sociali e di individui che li rappresentano.
Romanzo storico se la vicenda si svolge in un periodo storico ben definito e importante per lo svolgimento dei fatti.
Romanzo comico-umoristico quando è condotto con un taglio che sottolinea lo stravolgimento delle situazioni normali e muove il riso.
Romanzo giallo (o detective story) se la trama si fonda sulla dinamica delitto-investigazione e suoi ruoli di vittima-assassino-investigatore.
Romanzo fantastico (o fantasy) se la trama prevede l’interazione con mondi o caratteri che vanno oltre il reale, spesso fondati in una dimensione a-storica e mitica.
Romanzo gotico, se l’ambientazione è generalmente situata in epoca medioevale e i personaggi sono cupi e tormentati, vittime di un destino oscuro che li sovrasta e ne determina la tragica fine o il triste fallimento.
Romanzo di fantascienza, quando la storia è ambientata in un futuro più o meno prossimo, in cui viene proiettato nella società l’impatto di innovazioni scientifiche e tecnologiche.
Romanzo dell’orrore (o horror) se la storia narra di eventi sovrannaturali che coinvolgono i personaggi in eventi e situazioni angoscianti e terribili, volte a creare paura nel lettore.
Romanzo di fantapolitica se il tema è l’ipotetica organizzazione di uno stato o le conseguenze di ideologie, con una trasposizione in chiave fantastica, oppure proiettando elementi storici in un ipotetico futuro, o ancora descrivendo una storia alternativa a quella conosciuta (ucronia).
Romanzo di spionaggio (spy-story) quando dominano sulla scena i conflitti tra agenti segreti di servizi di vari paesi (spesso CIA e KGB durante la guerra fredda).
Romanzo rosa se è orientato al sentimentalismo.
Romanzo storico sentimentale quando le vicende sentimentali e romantiche dei personaggi sono collocate in un rigoroso e preciso quadro storico e di costume.
Romanzo nero (o noir) se è orientato alla violenza.
Romanzo epistolare quando le vicende dei personaggi sono trasmesse con l’espediente del carteggio epistolare.
Romanzo in forma di diario quando le vicende dei personaggi sono trasmesse con l’espediente del diario.
Romanzo didattico, quando il romanzo è un pretesto per impartire insegnamenti.
Romanzo di formazione, quando l’attenzione è rivolta alla evoluzione del personaggio verso la maturità e l’età adulta.
Romanzo filosofico quando il romanzo è un pretesto per trasmettere dei concetti filosofici.
Romanzo d’appendice, così chiamato perché pubblicato una volta “in appendice”, a puntate, sui quotidiani e che dovendo sollecitare la curiosità del lettore fino al numero successivo, presenta una trama ricca di colpi di scena e di episodi ad effetto.
Romanzo fiume se affronta, all’interno dello stesso testo, storie lunghissime di intere famiglie o gruppi sociali.
Romanzo ciclico se appartiene a un gruppo di romanzi diversi, ciascuno a sé stante, ma legato agli altri dall’ambiente e dai personaggi.
Romanzo feuilleton, in origine romanzo pubblicato a puntate su di un quotidiano, spesso basato su forti sentimenti, casi sfortunati e intricate vicende.
Nouveau Roman, grosso modo tra gli anni cinquanta e settanta del Novecento.
Romanzo d’analisi che mette in mostra tutte le sfaccettature del sentimento e le pulsioni dell’inconscio.
Romanzo naturalista e verista, una descrizione oggettiva e quasi fotografica della realtà.
Romanzo thriller, caratterizzato da una forte tensione e colpi di scena, può manifestare contemporaneamente peculiarità proprie a più generi quali: azione, giallo, intrigo spy-story e fantapolitica.
Iperromanzo, quando l’obiettivo è superare i normali limiti del romanzo, ad esempio realizzando la contemporaneità delle azioni, oppure fornendo al lettore la possibilità di effettuare delle scelte.
Romanzo ipertestuale, romanzo realizzato tramite ipertesto o comunque non vincolando la lettura alla sequenzialità delle pagine.
Graphic novel, romanzo a fumetti.
Metaromanzo
Romanzo breve.
Romanzo western, quando la storia è ambientata intorno alla metà dell’Ottocento nell’Ovest americano, il cosiddetto Far West, e quando si tratta di nordisti e sudisti, indiani, cowboy, pistoleros e persino peones messicani.
(lista dei generi presa da Wikipedia)