a destra Josè Maria Marin
STORIE (San Paolo). Dopo quasi trent’anni dalla caduta della dittatura militare, in Brasile, lentamente, si stanno aprendo gli archivi dei venti anni (1964-1984) più neri della storia del paese e escono ricordi e testimonianze che molti avrebbero voluti sepolti per sempre. E’ il caso del presidente della Federazione Brasiliana e del Comitato Organizzatore dei Campionati Mondiali del 2014, Josè Maria Marin, del quale il sito UOL Esporte ha rivelato il passato ricostruito sulla base dei documenti ottenuti negli archivi della dittatura. Durante la sua carriera politica, Marin, ha avuto, secondo il sito sportivo brasiliano, “legami con l‘ala più radicale del governo militare” avendo in particolare avuto “connessioni con organismi di sorveglianza e repressione” esistenti durante la dittatura e ha tessuto ripetutamente “elogi al regime”.
Proprio ieri, l’ex-calciatore della Selecao Romario, che dal 2010 siede alla Camera dei Deputati per il partito socialista e si spende per denunciare la corruzione e il riciclaggio di denaro a suo dire legati con l’organizzazione della Copa, era stato citato in giudizio per diffamazione e ingiuria dopo aver chiesto le dimissioni di Marin per i suoi presunti legami con il regime. L‘ex giocatore ha infatti chiesto ripetutamente le dimissioni del presidente della Federazione e ha già compilato anche un‘apposita petizione in cui ha raccolto finora oltre 50 mila firme. Secondo gli avvocati dell‘attuale numero uno della Cbf – che hanno presentato le denunce del loro cliente davanti al Supremo tribunal federal (La Corte costituzionale brasiliana) - Romario “ha oltrepassato la sua libertà di espressione come parlamentare” nelle sue critiche all‘indirizzo di Marin.