Ronaldo e Pelè, due icone del calcio brasiliano e mondiale
STORIE (Brasile). Le ultimissime notizie relative al calcio che provengono dal Brasile stanno tracciando una storia che, in varie puntate, assume i contorni più che altro di una telenovela; una specie di soap-opera che dovrebbe terminare la prossima estate, a Campionati del Mondo disputati, ma che potrebbe inoltrarsi fino alle Olimpiadi del 2016, anch’esse organizzate nel paese carioca.
L’attualità ci recapita, nel giro di pochi minuti, tre aggiornamenti di cui avremmo fatto volentieri a meno, tutti riferiti al contesto brasiliano e tutti, chi più o meno direttamente, riconducibili al Mondiale brasiliano.
Il primo riguarda, che novità, l’ennesimo monito lanciato dalla FIFA relativo ai ritardi che ancora oggi minano il corretto iter di costruzione della prossima manifestazione iridata. Ce ne occupiamo con un pezzo dedicato proprio alle dichiarazioni del segretario generale del massimo organismo calcistico internazionale, Valcke.
In un clima di tensione, non solo sportiva ma anche sociale come più volte vi abbiamo riportato, ci sono poi due storie nella storia che riguardano due fantastici personaggi del calcio carioca ma che oggigiorno non godono di certo di quella positiva popolarità di cui si sono giovati fino a poco tempo fa. Stiamo parlando di Ronaldo e di Pelè, due nomi che sono il simbolo del pallone mondiale, non solo brasileiro, che per questo saranno estremamente simbolici durante la prossima estate. Tuttavia, entrambi stanno facendo notizia per motivi totalmente diversi.
Partiamo con il Fenomeno. Ronaldo in questi mesi si trova a Londra per frequentare un corso di marketing sportivo. Chiaro l’intento del Fenomeno di proseguire la sua carriera nel calcio con un ruolo dietro alla scrivania, piuttosto che su un rettangolo verde che gli ha dato, sì, infinite gioie ma anche parecchi dolori. “Fuggire” in Inghilterra in questo momento è stato però visto in malomodo da parte dei suoi connazionali: con il paese in crisi e la popolazione in continua ribellione, un simbolo positivo che trova riparo oltreoceano presenziando qua e là a eventi e gran premi di Formula 1 qualche insofferenza, di certo, la crea. Ancor di più dopo che lo stesso Ronaldo qualche mese fa, nel pieno del caos in Brasile, aveva dichiarato “con gli ospedali non si costruiscono i Mondiali” gettando inevitabilmente benzina sul fuoco della protesta. L’ultima puntata del percorso di avvicinamento di Luis Nazario da Lima a Brasile2014 sono state le parole pronunciate poche ore fa: “Per la mia sicurezza spendo 500mila euro all’anno”, altro schiaffo alla povertà che, fosse anche legittimo, poteva pure tenersi per lui.
A proposito di povertà, battono cassa i due nipoti di Pelè. Già, proprio il calciatore da molti considerato il più forte di tutti i tempi, ora uomo apparentemente pacato della diplomazia calcistica internazionale.
Stando a quanto rivelato dall’avvocato dei figli di Sandra, la figlia di O’Rey scomparsa nel 2006, i nipoti di Pelè sarebbero stati del tutto ignorati dal nonno a partire dal 2011. Una storia triste, a prescindere dalla validità delle ragioni portate in tribunale dalle parti, che getta un ombra sulla conduzione della vita privata di uno dei simboli storici del calcio mondiale.
Insomma, in attesa di un 2014 che doveva (e dovrà) essere per il Brasile l’anno della consacrazione a livello planetario, dove le spiagge di Copacabana si popoleranno di turisti provenienti da tutto il mondo e il governo di Dilma Roussef proverà a mettere i vetrina il meglio del proprio paese, il 2013 si sta concludendo in maniera drammatica: dopo la feroce e violenta protesta popolare durante la Confederations Cup, i continui ritardi sulla tabella di marcia per quanto concerne gli impianti, ora ci si mettono anche due personaggi che dovrebbero rappresentare il bello del Brasile a macchiare ulteriormente una storia che ci si augura assuma presto tinte di tutt’altro tipo
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