Molti utenti, nelle scorse settimane, mi hanno inviato varie mail chiedendomi cosa fosse il ROOT e a cosa servisse.
Visto che la risposta era uguale per tutti, ho deciso di pubblicare un articolo sul blog per chiarire le idee a tutti gli utenti, soprattutto a quelli che si avvicinano per la prima volta al mondo Android.
Il ROOT, in parole povere, può essere paragonato (detto proprio terra-terra) al jailbreak di un iPhone o un iPad.
Permette infatti di accedere a file e cartelle di sistema che altrimenti non sarebbero accessibili e, di conseguenza, permette di installare programmi che consentono al nostro smartphone Android di eseguire certi tipi di operazioni che senza root non si potrebbero fare.
Un esempio? A parte alcuni terminali, nel 99% dei casi su Android non è possibile scattare screenshot del sistema operativo. Grazie al ROOT si possono installare software che permettono di scattare screenshot in modo semplice e veloce. Ma questo era solo un piccolo esempio dei tanti programmi che esistono per Android in grado di sfruttare tutte le potenzialità dello smartphone dopo che è stato completato il ROOT.
Ma ora cerchiamo di capire meglio in cosa consista questo ROOT per Android.
ROOT su Android: cosa è?
Su piattaforma linux (su cui si basa Android) root è l’utente amministratore che ha i privilegi più alti nel sistema. Volendo essere corretti, dunque, dovremmo affermare che il root non si ottiene, ma si ottengono i suoi permessi che, come detto in precedenza, permettono di fare qualsiasi tipo di operazione con il proprio smartphone. Avere i permessi di root, dunque, vuol dire poter agire su tutto il sistema operativo, cosa altrimenti impossibile.
I privilegi di ROOT su sistema operativo Android non sono disponibili nativamente e su nessun telefono, proprioper evitare che utenti non esperti danneggino inavvertitamente il proprio telefono. Su Android, quindi, per ottenere i privilegi di ROOT è necessario seguire alcune guide o utilizzare appositi programmi. Purtroppo la procedura per eseguire il ROOT varia da modello a modello e, anche se molti terminali seguono gli stessi passi, non esiste una procedura universale.
A cosa serve il ROOT su Android?
Su Android, contrariamente al jailbreak per iOS, il ROOT NON serve per installare software non originali o craccati. Quelli, se volete, potete installarli anche senza ROOT.
Il ROOT serve ad altro. Tra le varie operazioni che potrete eseguire una volta ottenuti i diritti di ROOT, abbiamo:
- Accesso ai file di sistema, possibilità di cancellarli, modificarli, sostituirli
- Utilizzare il telefono come modem UMTS/WiFi/USB (per chi usa un sistema operativo precedente ad Android Froyo 2.2)
- Modificare la frequenza di lavoro del processore
- Eseguire screenshot
- Fare il backup di applicazioni (anche di sistema)
- Rimuovere applicazioni già installate nel dispositivo
- Spostare tutte le applicazioni su microSD (minimo Android Froyo)
- Installare Recovery non originali e quindi anche firmware modificati
- Installare temi alternativi
- Tanto altro ancora
Insomma, con il ROOT vi si aprirà un mondo nuovo insieme al vostro smartphone. Ora sta a voi scegliere se eseguirlo o no.
Sappiate, però, che con il ROOT rischiate di danneggiare il vostro smartphone, quindi prestate la massima attenzione ad ogni operazione che andrete a compiere.
Con il ROOT perdo la garanzia?
Si, e rischiate di danneggiare anche in modo irreparabile il vostro smartphone. Quindi eseguite il ROOT solo se siete esperti, altrimenti lasciate stare perchè non ne sentirete la mancanza.
Nel prossimo articolo vedremo quali sono i migliori programmi da utilizzare dopo aver eseguito il ROOT su Android.