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Rosa del deserto intervista... Francesco Mastinu!

Creato il 20 maggio 2013 da Marta @RosaMDeserto
Immagine Buon lunedì!
Oggi vi propongo ben due aggiornamenti, avendo ricevuto le risposte alle mie domande! Non voglio far attendere troppo chi è stato così gentile da inviarmele così presto, e così eccomi qui a condividere con voi l'intervista a Francesco Mastinu, e poi in un secondo post, vi farò conoscere un nuovo autore esordiente!
Iniziamo subito!
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      Ciao Francesco, sono felice di accoglierti nel mio piccolo spazio virtuale!
Grazie per aver accettato questa semplice intervista, e mi auguro possa essere piacevole e interessante per entrambi.
Grazie a te per lo spazio che mi concedi :)
    Iniziamo con la prima domanda, la consueta: Ti va di raccontare qualcosa di te? Chi è Francesco Mastinu?
Sai, queste sono le tipiche domande che sembrano semplici, fino a quando non ti ritrovi in prima persona a dover rispondere. Ecco, chi sono: un giovane (e neanche tanto) che ama scrivere ma che, soprattutto, ama leggere. Vivo in Sardegna, e mi sento fortunato per questo. Mi occupo di sociale, convivo (ma non posso sposarmi in Italia) ho 4 gatti. Per il resto, non so se possa bastare, di solito a questo punto mi si interrompe con altre domande.
     Scrivere è…? Quando è nata questa passione per la scrittura?
Scrivere è, come dici tu, una passione. Ma per me significa anche un modo di potermi esprimere e di poter dire delle cose importanti, condividerle con persone che non conosco. Ho avuto sin dall’infanzia l’idea di scrivere da me le mie storie, proprio perché in quelle altrui trovavo sempre qualche  dettaglio che non mi convinceva. Poi la passione l’ho coltivata a fasi alterne durante l’adolescenza e la giovinezza, ero più affascinato dall’idea di dire che scrivevo qualcosa (poesie, aforismi, racconti) più che dall’applicarmi realmente, attività che ho iniziato a fare solo da qualche anno a questa parte.
     Eclissi è un romanzo d’amore molto intenso e drammatico. Tanti sono i messaggi che si possono estrapolare dalla trama, tra i quali cercare di far aprire gli occhi a chi ancora pensa che certi amori siano diversi, o malati. Come nasce questa tua idea? Cosa ti ha spinto a scrivere ciò?
La sua genesi è particolare. L’idea in sé mi è venuta in mente una sera ascoltando una cover di Totally Eclipse of the Heart, di solito la musica mi ispira parecchio rispetto alla mia produzione letteraria. Ho iniziato a immaginare la scena del prologo e dell’estremo addio tra Alessandro e Riccardo, e in breve è venuta fuori una storia che non stava più nei limiti di un racconto breve, trasformandosi in romanzo. Ho perseguitato l’idea per tutto il periodo di gestazione, guidato soprattutto dalla rabbia: rispetto alle altre storia, dove il messaggio si percepisce chiaro ma è l’intento narrativo a prevalere, nel caso di Eclissi ero talmente arrabbiato da come in Italia vivono le coppie dello stesso sesso, che il messaggio ha prevalso addirittura sulla storia, per certi versi.
     La cover del tuo libro è davvero splendida, così come la trama. Come nasce quest’idea? Che cosa rispecchia?
La copertina è opera dell’editore, io mi sono limitato a emozionarmi nel vederla la prima volta, anche perché non avevo proprio idea di come si potesse rappresentare graficamente la mia storia. Ecco, probabilmente non avrei saputo fare di meglio. C’è l’eclissi, c’è la coppia, l’abbandono e le tracce, c’è la strada da seguire e la gabbia del rapporto. Sembrerebbe una copertina che parli di altro, eppure la simbologia di tutta la storia è ben rappresentata. E concordo, non per vantarmi, ma è una delle copertine più belle che io abbia mai visto.
     Parlando di personaggi, quanto c’è di te nel romanzo? A quale personaggio sei più legato?
Di me? Tutto e niente. È ovvio che nella mia storia c’è molto di me, perlomeno nelle emozioni provate e nell’abbozzo dei personaggi, ma è altrettanto vero che poi, con la penna in mano, la storia segue un po’ il suo corso, anche in momenti in cui io, nella mia vita reale, forse avrei compiuto altre scelte o fatto altri gesti.
Se devo pensare al personaggio a cui sono più legato, credo che, a parte Riccardo e Alessandro, non possa che essere Bruna. L’amica che c’è, quella che tutti vorremmo avere, e conoscere.
     È stato difficile scrivere il tuo libro? Ci sono stati, ad esempio, passaggi più ardui?
Rispetto ad altre produzioni, forse più sofferte per tanti motivi, questa storia non è stata complessa. Avevo chiaro il messaggio, la struttura del testo e i personaggi. Non ricordo passaggi difficili. Le emozioni descritte, sono quelle che ho provato mentre le scrivevo. Infatti la stesura mi ha richiesto pochissimo tempo rispetto ai miei tempi canonici.
     Hai altre idee per romanzi futuri? Ti va di darci alcune anticipazioni?
Idee sempre tante, il tempo per realizzarle poco. Ho al mio attivo una miriade di racconti a cui dare una destinazione, due romanzi di cui uno attualmente in revisione (sono passati ben 5 anni dalla sua conclusione) e un altro in fase di gestazione, ma ho dovuto interrompere perché legato a delle vicissitudini vissute di recente che purtroppo, nella vita reale, si sono concluse diversamente da come avrei voluto. Credo faccia parte del gioco. Per cui, cose in corso ne ho parecchie, il problema è solo capire se vedranno mai la luce nei canali editoriali. Io me lo auguro, altro non posso fare :)
  
     Sia nel romanzo sia nella vita reale – da quanto ho potuto vedere sul tuo sito – c’è la presenza di gatti. Forse può apparire una domanda sciocca o assurda, ma da amante di quei meravigliosi felini, lo chiedo lo stesso: quanto sono importanti per te? Il gatto (meraviglioso!) che hai in foto nel tuo blog, ha ispirato Fagiolina?
Il Gatto che hai visto è Fagiolina, sta con me da sei anni. I felini sono molto importanti per me, li adoro. Ho sempre avuto un rapporto speciale con loro, fin da quando ero un bambino solitario con difficoltà a socializzare con gli esseri umani. Con loro ho sempre compensato questa mia difficoltà. Non posso negare che sono creature che adoro per tanti motivi.
  
     Come mai la scelta di cambiare diverse volte il “narratore”?
Mi piace molto sperimentare nella scrittura. In questo caso ho voluto raccontare la storia con diverse voci, tutte legate a Riccardo, il protagonista, per dare un po’ di ritmo alle diverse fasi della trama. Nonostante le previsioni più nefaste, sono invece molto soddisfatto della costruzione della storia e del suo impatto nella lettura.
   Parliamo di libri! Quali sono i tuoi autori preferiti? In qualche modo, ti hanno ispirato nello stile?
Le letture condizionano sempre la scrittura, per cui sì, di sicuro ho avuto degli imprinting importanti da parte dei miei autori preferiti. Ma credo anche di aver, comunque, sviluppato un mio modo di scrivere e di esprimere quello che voglio dire al lettore.
Di sicuro per me sono stati importanti Leavitt e Tondelli tra tutti gli altri.
   Il tuo libro preferito e quello che, invece, ti ha deluso?
Oddio. Ho letto una marea di libri, ora davvero, non saprei cosa scegliere tra i miei preferiti. Di sicuro, se penso a qualche titolo di getto
Leavitt – Mentre l’Inghilterra dorme
Adams – La collina dei conigli
Bianchi – Apocalisse a domicilio
Warren – La corsa di Billy
Yoshimoto – ricordi di un vicolo cieco
Bambaren – L’onda perfetta
Pullman – Tutta la saga di “Queste oscure materie”
Tanto per esemplificare, ma ogni volta che faccio questo tipo di elenchi mi sembra sempre di tradire qualche altro bel libro che mi sono dimenticato di citare. Non voglio invece parlare di delusioni, alla fine è un sentimento che ho provato spesso nella lettura, ma non è universale, a parte qualche caso.
     Com’è stato il tuo rapporto con le case editrici?
Molto vario e altalenante. Dato che propongo un certo tipo di argomenti nei miei testi,  ho spesso incontrato indifferenza alle mie proposte, anche per singoli racconti. Poi arriva l’esordio, con un piccolo (e molto agguerrito) editore free che è Lettere Animate, e sì, la prospettiva è cambiata. Hanno creduto nel mio lavoro, e in pochi mesi mi sono ritrovato a parlarne. Il futuro? Ancora non ci ho pensato. Per cui, il mio rapporto con le case editrici è, per il momento, in divenire.
   Quando e come preferisci scrivere? È meglio l’assoluto silenzio, o la compagnia di qualche musica in particolare? In quale parte della giornata preferisci scrivere?
Scrivo quando ne ho l’opportunità. Purtroppo lavoro, devo gestire diverse cose, spesso scrivo la notte e nel week end, ma per necessità. A volte l’ispirazione o l’idea mi raggiunge nei momenti più impensati, ed è, spesso, difficile mantenerli genuini fino al momento in cui riesco ad appuntarli. Di solito ho la musica nelle orecchie, mi concilia e mi aiuta a isolarmi dal mondo circostante.
Ho delle vere e proprie playlist per alcuni dei miei lavori.
    Hai consigli che vorresti dare ad altri aspiranti scrittori?
Un elenco, che non fa mai male:
1. Non pagare per pubblicare. Se il tuo lavoro vale, sei tu a dover ricevere un pagamento, non il contrario.
2. Accetta, e anzi, fai tesoro delle critiche costruttive. Nessuno è un genio, e tantomeno nessuno non ha nulla da migliorare.
3. Prima di scrivere, leggi e leggi tanto. I libri sono sogni, ma a volte per sognare basta leggere. Senza lettura, non andrai proprio da nessuna parte.
4. Ogni volta che credi di essere pronto a proporti fermati: smantella il tuo lavoro, rivedilo, rieditalo. Questo processo deve essere infinito, qualcosa da migliorare c’è sempre. Se non sei convinto, meglio non far perdere tempo agli altri, e tantomeno a te stesso.
5. Non demordere. I giudizi negativi sono opinioni. Esercitati a tenerle in gran considerazione ma anche a collocarle secondo una giusta prospettiva.
Bene, l’intervista è finita! Spero di non averti annoiato con tutte queste domande, e ti auguro successo con il tuo libro e futuri progetti! A presto, e grazie ancora!
   Grazie a te :)
 
Immagine Devo dire di essere proprio felice di aver iniziato questa rubrica. Forse le mie domande non sono grandiose, ma in fondo non sono una giornalista, o un'addetta alla stampa. Mi piace curiosare nel mondo creato da questi autori emergenti e conoscerli meglio, per comprendere anche un po' di più cosa significa per loro scrivere, leggere, pubblicare le loro opere e realizzare così un sogno.
E' stato interessante, per me, conosce qualcosa di più su Eclissi, un libro che ho trovato davvero denso di emozioni e importante, e sull'autore. E poi che dire di Fagiolina? E' adorabile! Ok, ok, smetto di impazzire per i gatti e torno più o meno seria.
Voi che ne dite? Vi ricordo che potete lasciare i vostri pensieri, se resi con rispetto.

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