CASERTA – Solo lunedì scorso Rosaria Aprea ha rischiato la vita dopo essere stata picchiata e presa a calci e pugni dal compagno, a causa della gelosia. Ora la giovane, che ha subito l’esportazione della milza a causa delle percosse, vuole perdonare il compagno Antonio Caliendo: “Non voleva farmi male. Ci amiamo e non vedevamo l’ora di andare a vivere insieme con nostro figlio”.
L’amore, nonostante la “follia” del ragazzo Antonio Caliendo. All’addome hanno dovuto operarla due volte in poche ore: prima per asportarle la milza e poi per fermare una emorragia interna che se, fossero passati ancora pochi minuti, avrebbe potuto ucciderla.
Eppure solo qualche giorno fa Rosaria dichiarava: “No, non ci torno assieme. Non lo odio, provo rabbia. Però lo so che adesso è finita”. Adesso però vuole perdonarlo: “ Sto male al pensiero che sia rinchiuso in carcere. Non voglio che Antonio resti ancora lì dentro. Lo so che non si è reso conto di quello che mi ha fatto e voglio tornare con lui”. “Lo amo da morire” ripete.
E, se è vero che ogni persona è libera di fare le proprie scelte, è anche vero che in momento sociale così delicato in cui le parole “violenza” e “femminicidio” sono all’ordine del giorno, una domanda sorge spontanea: cosa spinge donne come Rosaria a perdonare i loro “aguzzini” al punto di volerci tornare insieme? Cosa scatta nella mente di alcune ragazze che, sembra, non riescano a fare i conti con la realtà dei fatti?