La mauro e il caposcorta dopo l'espulsione
MILANO “Se qualcuno è arrivato al punto di minacciare le dimissioni (Maroni ndr) se non si fossero presi provvedimenti contro di me, vuol dire che la presunta unanimità è stata imposta con un ricatto politico. Non ho voluto fare retromarcia per un semplice motivo: non vedo chiarezza in tutta questa storia". Così Rosy Mauro in una nota commenta la sua espulsione dalla Lega Nord. "Il rancore è prevalso sulla verità, è un'epurazione politica". A chi le chiede come si sente dopo la decisione dei vertice del Carroccio, la vice presidente del Senato replica: "Mi sono tolta un peso dal cuore e adesso sono serena. Tutta questa operazione però non mi convince e voglio vederci chiaro". Sul perché non avesse fatto un passo indietro, "indietreggiare avrebbe voluto dire che non c'è verità. Bossi ha fatto un passo indietro, ma lo ha fatto per salvare la Lega dimostrando di essere un vero capo". "Se si accerterà davvero che qualcuno della mia famiglia ha preso dei soldi appartenenti alla Lega io farò un assegno per rimborsare l'intero importo". Lo ha detto Umberto Bossi al Consiglio federale del Carroccio, secondo quanto raccontano alcuni leghisti.