Ancora un altro lutto grave per le scene italiane: dopo aver pianto recentemente la scomparsa di Regina Bianchi e Anna Proclemer, il teatro, il cinema, la televisione perdono Rossella Falk, nome d’arte di Antonia Falzacappa, attrice romana poliedrica stimatissima anche all’estero per le sue doti performative. Diplomata all’Accademia d’arte drammatica, dal 1949 iniziò a recitare a teatro, tra il 1951 e il 1953 fece parte della compagnia Morelli-Stoppa, nel 1954 entrò nel Piccolo Teatro di Milano e nel 1955 entra a far parte della Compagnia dei Giovani, insieme a Romolo Valli e Giorgio De Lullo.
Basterebbe soltanto la partecipazione a un capolavoro come 8½ di Federico Fellini per renderla immortale, tuttavia Rossella Falk resterà negli annali per esser stata tra le più grandi interpreti del teatro di Pirandello, del teatro americano, diretta dai più importanti registi quali Luchino Visconti, Giancarlo Cobelli, Giuseppe Patroni Griffi, Giorgio Strehler. Nel cinema, oltre al già citato 8½, ricordiamo Made in Italy di Nanni Loy (1965), Modesty Blaise (Modesty Blaise, la bellissima che uccide) di Joseph Losey (1966), The Legend of Lylah Clare (Quando muore una stella) di Robert Aldrich (1968) e l’ultimo Non ho sonno di Dario Argento (2000). Molte le sue partecipazioni in televisione a originali, sceneggiati, commedie del venerdì di prosa. Amica di Maria Callas, Rossella Falk portò sulla scena in tutto il mondo con gran successo dal 2004 al 2006 uno spettacolo basato su ricordi, testimonianze, scritti sulla grande cantante greca dal titolo Vissi d’arte, vissi d’amore.
©Marco Vignolo Gargini