Rossella Urru
NOUAKCHOTT (Mauritania) - Rossella Urru e il gendarme mauritano Ely Ould Moctar non sarebbero liberi. Lo affermano Sahara Media e Ani, le due testate mauritane che sabato avevano annunciato la liberazione della cooperante italiana e del poliziotto. Martedì, riferiscono le stesse fonti, la madre del gendarme ha ricevuto una telefonata nella quale si confermava che l'agente si trova ancora nelle mani dei sequestratori. Secondo quanto riferito dal sito mauritano 'Sahara Media', sarebbe stato l'agente in prima persona a chiamare la madre dicendole di essere ancora in mano ai terroristi. A informare il sito è stata l'associazione che si è formata lo scorso mese in Mauritania in solidarietà con il poliziotto rapito, con l'obiettivo di sollecitare le autorità mauritane e i media locali a occuparsi del caso.
Ely Ould Moctar, il soldato rapito assieme a Rossella
In una nota diffusa dal gruppo si legge che "Ould al-Mukhtar è ancora nelle mani di al Qaeda nel Maghreb islamico e lo ha confermato lui stesso durante una telefonata a sua madre Fatima Bint al-Mukhtar". Si tratta della seconda telefonata fatta dal poliziotto ai suoi familiari da quando è stato rapito ed è la prima invece da quando è stata diffusa la notizia, poi smentita, del suo rilascio.