I giganti e le formiche, Cho Won hee – 2014, Orecchio acerbo
Un uomo forzuto e una donna gigante. Una coppia ben assortita che vive nel bosco e incute un certo, considerevole, timore. Infatti, all’uomo forzuto piace moltissimo che gli uccelli lo usino come trespolo e, nel caso fossero feriti, si dedica amorevolmente a curarli. La donna gigante… beh… lei invece ha un dolce rispetto anche per le creature più piccole, anche per le formiche, al punto da barcollare per paura di schiacciarne qualcuna.
Gli uccelli, per parte loro, svolazzano per la foresta tingendola limpido con il loro canto. Le formiche, nel loro piccolo (e mantenendo fede al proverbio che s’adatta loro come un guanto, un minuscolo guanto, de l’unione fa la forza), riconoscenti ed operose raccolgono ciascuna una foglia per farne una coperta affinché la donna gigante addormentata non sia sorpresa dal gelo della notte.
I giganti e le formiche, Cho Won hee – 2014, Orecchio acerbo
Dietro a ciascuna pagina ristà un significante che pare avvertire, insinuare, sulle prime, per poi mutare registro e diventare manifesto di un’armonia che prescinde dalle dimensioni, esula dal confine dell’ovvio e del noto per addentrarsi a piccoli passi piuttosto decisi, per nulla barcollanti, nella poetica del rispetto, nella meraviglia, che, semplice, persevera, e ottiene riconoscenza, premure.
I giganti e le formiche, Cho Won hee – 2014, Orecchio acerbo
L’uomo forzuto e la donna gigante sono rossi, dai capelli neri, sono enormi ma non occupano tutto lo spazio che potrebbe concedere loro la pagina; solo nelle prime sovrastano lo spazio, incombono, laddove, lo dicevo, si cerca di sviare l’attenzione verso soluzioni scontate. Poi i due enormi se ne stanno lievi tra le pagine e, quasi volutamente, sembrano mostrarsi in proporzione con la natura che li circonda. La surrealtà intanto permea ogni cosa a parte il verde degli alberi, delle foglie; a parte il nero delle formiche e degli uccelli. Il tocco è talmente lieve da conferire esso stesso surrealtà alla tecnica usata da Cho Won hee, artista coreana, che tradisce la realtà che la direbbe acquerello per essere invece digitale.
I giganti e le formiche è una fiaba d’amore in equilibrio con la meraviglia e lo stupore. Certi adulti potrebbero farle resistenza, opponendo osservazioni che farebbero storcere il naso a qualunque bimbo lettore, perché i piccoli, a dispetto delle loro dimensioni, sanno che “le fiabe non si sono mai completamente arrese alla verità della vita. Al contrario, non appena è possibile cercano di smentirla, contrapponendole le proprie e assai migliori soluzioni”. [">">" target="_blank">Letture facoltative, Wislawa Szymborska, p. 47, Adelphi]
Muscle Uncle & Fat Aunt from JIYEON JUNG on Vimeo.
diretto da Jiyeon Jung, Minryung Son, Soo-yul Bea
Autore: Cho Won hee
Traduttore: Andrea de Benedittis
Dati: 2014, 40 pp., 16,50 €