Rotola Silvio, rotola. La caduta rovinosa dell’Impero di Cesare
Creato il 19 settembre 2010 da Massimoconsorti
@massimoconsorti
C’è un’immagine, tra tutte quelle che i tg di ieri hanno trasmesso, che ci ha procurato una notte insonne costellata da coppole, lupare, scacciapensieri, fasci littori, fez, stivali di cuoio con tanto di speroni, manganelli e moschetti, libri di poesie di Mussolini, l’ombra minacciosa di Brusca con una tanica di acido solforico in mano e 357 Magnum che spuntavano non solo dalla fondina di Berlusconi ma erano sparpagliate qua e là in attesa che qualcuno le raccogliesse per puntarle contro Fini e Casini (il Pd se le punta addosso da solo). L’immagine era quella di Totò Cuffaro in piedi che dettava i tempi alla claque della standing ovation a Silvio Berlusconi. Sul palco della convention della destra a Taormina, accanto a un radioso Francesco Storace, Silvio Berlusconi stava accogliendo a braccia aperte nel Pdl i fuorusciti dall’Udc e i fascisti ortodossi dell’ex presidente della regione Lazio esperto in dossieraggi. Qualcuno dirà che le strade di questa nuova, santa alleanza erano nei fatti ma vederla realizzata ci ha procurato una stretta al cuore e un’incazzatura ben sopra le righe dell’ordinaria rabbia repressa. Berlusconi è andato a raccogliere il frutto delle ultime manovre dei suoi pasdaran, un accerchiamento a cani e porci, fascisti con il manganello ancora caldo e mafiosi intenti a ripulire le canne mozze della lupara, che forse gli consentiranno di terminare il suo mandato elettorale dopo aver fatto quello che da sempre porta avanti con ostentato manicheismo e una incontenibile fierezza: i cazzi suoi. Andando alla cronaca di quello che è stato l’ incontro fra condannati a qualche secolo di galera ma a piede libero perché parlamentari, non possiamo non segnalare l’odio che la platea ha mostrato nei confronti del presidente della Camera pur senza mai citarlo, come ha fatto il direttore artistico di Zelig. Papa Silvio I° ha esordito raccontando lo sbigottimento dei capi di stato e di governo europei al suo arrivo a Bruxelles. Leggere però le sue parole non rende giustizia all’interpretazione da attore consumato di fiction che ha recitato sul palco: “Quando sono andato a Bruxelles – ha detto Silvio con un nodo alla gola – i capi di Stato mi hanno guardato con un punto interrogativo, chiedendomi se ero ancora il capo del governo o se non contavo più niente. Questo è il risultato della dissennata operazione di fine luglio”. Dal solo sguardo degli altri leader europei, Silvio ha insomma capito cosa intendessero domandargli, volgendolo ovviamente a suo favore. Secondo noi invece, gli altri capi di governo dell’Europa, volevano chiedergli se avesse ancora le carte in regola per appoggiare Sarkozy nel suo repulisti fascista e se la sua era la posizione ufficiale dell’Italia sulla deportazione dei rom. Preso atto con rammarico che Berlusconi sedeva ancora al suo posto, gli altri leader hanno fatto un gesto di stizza scambiato da Silvio per un punto interrogativo. Ma le parole più accorate Berlusconi le ha rivolte ai fascisti con il fez (non a quelli con il Suv che stanno già con lui) e ai siciliani tanto amati dal suo correo in malefatte Umberto Bossi. Ha detto Silvio scandendo le parole: “Sono stato cercato, senza fare alcuna pressione da parte mia, da molti parlamentari siciliani che dissentono dalla linea del loro partito che avendo un elettorato moderato e cattolico vuole invece allearsi con la sinistra. Sono loro che pensano ad una nuova formazione politica per dare nuovamente una solida maggioranza al governo”. Gli elettori cattolico-moderati sono quelli che fanno capo a Totò Cuffaro che, non mostrando nessuna gratitudine verso Pierferdinando Casini che lo ha protetto perfino quando i giudici hanno sentenziato che è un mafioso, ha preferito raggiungere il suo fratello di sangue Marcellino Dell’Utri nel Pdl assicurandosi così, qualora le cose dovessero andargli proprio male, un posto di stalliere ad Arcore. Ma Silvio ha riconosciuto lo sgarbo fatto alle ultime elezioni al gruppo della destra capitanato allora da Storace e dalla Santanchè. Danielona è tornata a casa con un incarico di sottosegretario ad hoc, mentre Storace è stato ampiamente rassicurato sul suo futuro dallo stesso Berlusconi in vena di regali (e non è stata una campagna acquisti). Ricordando le divisioni del passato Silvio ha detto: “Contro di voi ci fu un veto doloroso, doloroso anche per me. Fu una delle poche battaglie che non riuscii a vincere e il veto non riuscimmo a superarlo”, assicurando che prima delle prossime elezioni, uomini della ”Destra” siederanno sui banchi del governo magari come ministri per lo Sviluppo. In tutta questa farsa da fine impero si è inserito un commento che ci ha sorpreso e non poco. A farlo è stata donna Assunta Almirante, moglie dell’ex leader indiscusso dell’ex Msi, Giorgio. Qualche mese fa sulle colonne del FattoQuotidiano, donna Assunta rimproverò con fare materno Gianfranco Fini per aver quasi svenduto Alleanza Nazionale a Berlusconi. Nella stessa intervista donna Assunta non si fece scrupolo di accusare il Cavaliere di mancanza di una qualsiasi idea e linea politica rivendicando invece alla ex-An il ruolo di depositaria della memoria storica del marito. Ieri donna Assunta ha detto: “Gianfranco Fini ha fregato tanta gente, tra cui una persona intelligente come Silvio Berlusconi. Ed è diventato niente poco di meno che Presidente della Camera, resterà lì, non si schioderà per niente al mondo”. Cosa Silvio abbia detto o fatto per diventare una “persona intelligente” non lo sappiamo, però prendiamo atto che le idee cambiano in fretta, tempo qualche mese e l’Alzheimer compie il suo corso inesorabile.
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