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Rottamiamo anche la Minetti rimpiangendo Craxi?

Creato il 16 ottobre 2012 da Ilrattodellospazio
Veltroni si è gentilmente messo da parte. Quando, riconosciamolo onestamente, avrebbe potuto continuare a chiedere un seggio in parlamento. Non si è "autorottamato", si è fatto da parte preferendo fare politica "fuori" dal parlamento. Dove in effetti si dovrebbe fare. Fare politica è altro: in Parlamento si dovrebbe entrare alla fine di un percorso, politico, sociale, intellettuale, professionale, quando un partito politico ti sceglie per il tuo bagaglio, per la storia (di eccellenza) che hai sulle spalle, per rappresentare degnamente le tue idee, per il partito che ti candida e per gli elettori che si riconoscono in quelle idee ed in quel rappresentante. Chiarito il concetto si possono tranquillamente cancellare almeno gli ultimi 30 anni di storia im-politica italiana (al 95%, forse al 98%). Infatti: chi ha fatto la c.d. "politica" in questi anni? Imprenditori sull'orlo del fallimento, analfabeti senza lavoro, mezze calzette e portaborse miracolosamente rimasti in piedi dopo il ciclone di "Mani Pulite", funzionari di partito grigi ed ossequiosi, personaggi televisivi o comunque con più bell'aspetto che belle idee. E la corte dei miracoli che gli girava intorno. Gente che aveva a che fare più col codice penale che con quello del galateo. Ciarpame sociale, altro che l'eccellenza del paese. Quando Matteo Renzi parla di "rottamare" tutto questo ciarpame dice benissimo, anche se purtroppo pone il problema su basi assolutamente sempliciotte quanto errate. Non è un problema anagrafico. Certo, il fatto che questa gente ci sia invecchiata nel "sistema" rende più semplice l'obiettivo, ma alla fine non rende un buon servizio alla vera "politica", alla democrazia ed al paese intero. Se vogliamo ragionare così semplicemente sbattiamo fuori a calci la Levi Montalcini e facciamo ministro la Minetti. A Renzi semplificare piace molto, come a tutti quei politici che fanno politica davanti ad una telecamera (quasi tutti). In realtà non si capisce bene come lo vorrebbe composto il prossimo parlamento. Mettere un limite d'età a 50 anni? Un terzo di ventenni, un terzo di trentenni ed un terzo di quarantenni? Avere quote separate secondo l'anagrafe? Ed allora tenere conto anche delle classi d'età degli elettori, che si avviano ad essere in maggioranza over 50? Quindi dovremmo avere un parlamento dove la maggioranza è sottorappresentata? Al "giovane" quasi quarantenne Renzi nell'attuale degrado della politica fa gioco presentarsi come "nuovo" (fa politica da quando esisteva ancora la DC, un ventennio fa!), e veicolare l'immagine del nuovo che spazza via il vecchio e corrotto. La questione (che ovviamente sfugge a quasi tutti) è quella delle idee (caro Matteo: quali sono le tue?) e soprattutto della "rappresentanza", ovvero di coloro che devono andare in parlamento per portarle avanti. Quale curriculum di eccellenza (stiamo parlando di mille parlamentari che rappresentano 60 milioni di italiani, non dell'associazione dei pizzaioli umbri) hanno questi "rottamatori"? Hanno davvero un tale curriculum professionale e sociale a 25 anni o 40 per far meglio di coloro che li hanno preceduti? E' facile dire "meglio di questi anche le capre!", il problema è che dopo Mani Pulite si erano dette le stess eparole di quelli che hanno preso il posto di Craxi, De Michelis ecc., e poi alla fine ce li hanno anche fatti rimpiangere.

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