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Rousseau e la religione

Da Marta Saponaro

ROUSSEAU E LA RELIGIONE
ROUSSEAU E LA RELIGIONE
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Abbiamo visto nel post sull'animismo che Comte e Rousseau affermano che esiste una religione suprema e giusta.  Quella cristiana. Cosa afferma Rousseau?
Prima di tutto, però, è doveroso dire, in breve, chi era.
Jean Jacques Rousseau nacque a Ginevra nel 1712, morì nel 1778. Filosofo, scrittore, musicista. Quando frequentavo la scuola la mia professoressa di filosofia lo inquadrò come pedagogista.In gioventù era un calvinista , poi si convertì al cattolicesimo, visse e studiò a Torino. Dopo vari vagabondaggi si trasferì a Parigi e collaborò con gli Enciclopedisti. Con il suo primo testo, "Discorso sulle scienze e le arti" (1750), vinse il premio dell'Accademia di Digione.Già in questo testo si evidenzia il pensiero di Rousseau, un critico, aspro, verso la civiltà, vista come la causa dei mali dell'uomo e dell'infelicità umana. La natura è la depositaria delle qualità buone e positive. Con il secondo trattato, "Discorso sull'origine  e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini" (1754) emerge la concezione dell'uomo, dello stato di natura, la sua idea sull'origine del linguaggio, della proprietà, della società e dello Stato. Qualche anno più tardi nel "Contratto sociale" (1762), viene espressa la sua proposta politica per rifondare la società su un patto equo, dove il popolo è sovrano è detentore del potere legislativo ed è suddito solo a se stesso. A causa di questo scritto il filosofo venne isolato dai suoi contemporanei e anche dalle istituzioni della Repubblica di Ginevra. Dopo aver scritto il trattato pedagogico, "l'Emile" questo pensatore finì in solitudine e morì quasi nell'oblio. Venne considerato un illuminista, però in controtendenza con gli intellettuali del suo tempo. Egli determinò certi aspetti dell'ideologia  egualitaria e anti-assolutistica che fu la base della rivoluzione francese del 1789. Fu anche un anticipatore di alcune idee del Romanticismo. Kant, si rifece molto a questo pensatore.
La società:costringe l'uomo a condurre una vita di infelicità, Rousseau, infatti, afferma che i rapporti tra gli uomini sono fondati sulla menzogna e l'ipocrisia. "- come sarebbe bello vivere tra noi, se l'atteggiamento esteriore fosse sempre l'immagine delle disposizioni del cuore...prima che l'arte modellasse il linguaggio i costumi erano rozzi ma naturali...la natura non è migliore ma rimanendo semplice l'uomo trovava sicurezza nella facile penetrazione reciproca... nel momento in cui l'uomo non riesce a rapportarsi con gli altri con sincerità, nasce il vizio...un corteo di vizi accompagnerà l'incertezza. ADDIO AMICIZIE SINCERE, ADDIO STIMA REALE, ADDIO FIDUCIA FONDATA!-"
Lo stato di natura:ricostruendo la storia dell'umanità e della sua origine naturale nota che la società  è improntata sul vizio e sulla menzogna sulla diseguaglianza tra gli individui. E come si può risolvere questo grande problema? Come si può conoscere l'uomo e il rapporto con i suoi simili se l'uomo è cambiato e non si conosce più? Ecco che l'imperativo dell'oracolo di Delfi "CONOSCI TE STESSO", diviene importante e lo si deve applicare anche per gli uomini in genere. Se si inizia a conoscere gli uomini, allora, si può risolvere l'ingiustizia e la diseguaglianza che procura grandi problemi ed infelicità.
L'uomo preistorico:è un po' come il bambino all'inizio i suoi bisogni sono semplici e naturali sono rivolti alla soddisfazione di un bisogno primario. Non esiste ancora il concetto di famiglia, il linguaggio si limita a qualche urlo e persino il rapporto sessuale è vissuto solo come un primario bisogno senza grandi complicazioni. L'uomo inizialmente è un essere non sociale erra per le foreste senza linguaggio, senza relazioni, senza domicilio, però senza guerra e preoccupazioni. e se per caso avviene una scoperta è logico che finisce nel momento stesso in cui il suo ideatore muore perché, appunto, non c'è interazione.  Così è vero che progredisce molto lentamente l'intelligenza umana, ma, anche i mali e le vanità hanno la stessa progressione.
Purtroppo siccome le difficoltà di vita sono pesanti l'uomo sente sempre più il bisogno di cercare ed unirsi ai suoi simili per trovare forza e migliorare il suo stato. Così si è sviluppato il linguaggio, sono iniziati i legami, gli uni si sono avvicinati agli altri e da qui si ha iniziato a sviluppare anche l'egoismo, la vanità il senso di supremazia e nascono le prime contese e liti.
Per quanto riguarda la religione si distingue una naturale, propria di tutti gli uomini; una civile, propria di una nazione; una è a metà.
La religione dell'uomo, quella che non ha altari, templi, riti, che ricerca Dio interiormente è la migliore. La religione dei preti è vissuta negativamente dal filosofo perché inganna gli uomini, li rende superstiziosi, si bea di innumerevoli e vuoti cerimoniali è cattiva.La vera buona religione è il cristianesimo del Vangelo dove gli uomini sono figli dello stesso Dio, sono nati uguali e sono tutti fratelli. Il Cristianesimo, ma non quello romano della Chiesa.

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