A Rovigo si scrive una pagina di lotta alla crisi diversa, operai e padroni, scendo in piazza fianco a fianco. Non a caso questa particolare forma di lotta è tutta del nord est italiano, dove a quando pare non si viveva una crisi economica simile dal 1951 anno in cui si ha il tremendo alluvione del 1951. Operai e padroni cercano di risvegliare Rovigo e il circondario quasi a voler significare: siamo uniti, ora siamo in ginocchio insieme, ma siamo uniti insieme per rialzarci. La zona come è noto non ha mai temuto il “rimboccarsi le maniche” anzi negli ultimi anni è diventato uno dei poli dove vi è grande vocazione imprenditoriale e spesso si intessono nuove relazioni industriale ed imprenditoriali, è questo il quadro dove negli ultimi anni la Lega ha saputo creare il blocco sociale forte, ma è da qui che si dirige verso Roma un nuovo richiamo, quasi un dissentire sociale vasto, diverso, differente. Un disagio forte quello rappresentato da operai, quasi tutti con la tessera della Cisl e dai “padroni” che non dissentono ma si uniscono nella lotta di piazza.