Rue de l'Estrapade
Molti nomi di vie e piazze parigine celebrano i grandi personaggi che hanno caratterizzato lo sviluppo storico e culturale della Francia.
Altre volte, invece, la toponomastica urbana della ville lumière racconta storie appartenute a un passato non molto lontano.
E’ il caso della rue de l’Estrapade, adiacente all’omonima piazza situata nel cuore del quartiere latino, a pochi passi dal Panthéon e dai giardini del Lussemburgo.
Questa tipica strada parigina parte dalla ridente Place de la Controscarpe ed è fiancheggiata da palazzi eleganti e ristorantini romantici.
Tuttavia proprio quest’insospettabile contesto ha fatto da scenario, fino al XVII secolo, a un’orrenda forma di tortura chiamata “estrapade” (la strappata).
La dolorosa e crudele punizione consisteva nel legare le mani della vittima e, in seguito, sospendere il malcapitato in cima a un palo o al soffitto attraverso una puleggia.
Esistevano numerose varianti di questa brutale pratica (mani dietro la schiena; corda attaccata a un solo polso; ecc.) e il supplizio veniva talvolta reso ancora più atroce aggiungendo dei pesi ai piedi dello sventurato di turno.
Le esecuzioni di questa tortura venivano svolte in pubblico sulla piazza che oggi porta proprio il nome di quella pratica disumana.
Grandi folle si riunivano sistematicamente per assistere alla punizione e raramente le vittime restavano in vita dopo aver subito quella pena terrificante.
Le vittime della “strappata” furono principalmente i Protestanti che in quel periodo storico erano perseguitati in maniera massiccia.
Lo scrittore e filosofo Denis Diderot si trasferì al numero 3 della rue de l’Estrapade poco dopo l’abolizione di questa forma di tortura.
Diderot inserì la parola estrapade nella sua Enciclopedia definendola come un “supplizio non piu utilizzato in Francia”.
Nessuna traccia dell’antica tortura è visibile oggi ma se vi troverete a passare per la rue de l’Estrapade sono sicuro che non resterete indifferenti dopo aver letto questo post.