Rugb-rica mondiale - giorno uno, decollo dolce

Creato il 09 settembre 2011 da Rightrugby

Che bello, il primo giorno di mondiale è già finito: a mezza giornata fatto tutto, come ai tempi di scuola, compreso spazzolare un po' di reazioni; mancan solo le lezioni per casa - l'analisi - prima che cali il sole, poi domani è un altro giorno si vedrà.
Veramente bella e toccante perchè zero tronfia ma senza perdere in spettacolarità la cerimonia iniziale: snella ma suggestiva, emozionale, densa, vasta ma non hollywoodiana, mai cartolina pur senza rinunciare all'aspetto promozionale; mai banale senza cadere nel saccente, nell'autocelebrativo o nel politically correct del "siamo tutti Maori". Tutto di gran classe stile Radio Montecarlo: zero retorica, zero Shakire e Gaga da pubblicità Wind, zero fischi fuori luogo al politico e al burocrate di turno, lì solo per fare il loro dovere, pubblico che pensa solo a godersi lo spettacolo - ci scuserete, ma a proposito di pubblico, ieri sera abbiamo subito l'inaugurazione dello Stadio della Juve.
Ci han risparmiato persino la sfilata finto disinvolto delle squadre dietro al portabandiera coi ciao mamma, ottimo! Avevamo azzeccato anche lo "sport legend misterioso": è stato Jonah Lomu che noi avevamo escluso :) Il miglior marcatore di mete della storia mondale con 15 (in due edizioni), casualmente di ascendenze tongane.
Tonga richiama che dopo il divertimento, già nella prima giornata a qualcuno tocca guadagnarsi il pane e companatico. Tocca ovviamente agli All Blacks scendere in campo per primi, tesi come corde di violino.
Avete probabilmente visto coi vostri occhi la partita, segnato il tabellino e letto il resoconto.
La nostra impressione di sintesi: per fortuna loro gli All Blacks hanno nel dna una meta da segnare in ogni finale, forse è addirittura un obbligo contrattuale - in questo caso è stata marcata al 76' da uno dei migliori in campo Ma'a Nonu, finalmente spostato da Henry al suo vero posto, centro esterno, dove ha giocato solo 4 volte. Altrimenti New Zealand - Tonga sarebbe finita con un a nostro avviso più corretto 34-10, vi rendete conto? Già il 41-10 è il minor scarto di sempre tra le due, simile al 45-9 di Coppa del Mondo 1999 ...
Non è tanto la tensione, sciolta nei primi minuti, quanti ne son serviti a Carter per segnare i primi punti mondiali e a Israel Dagg di finalizzare una bella azione corale dei trequarti. Non è nemmeno, per noi, un ipotetico calo fisico del terzo quarto di gara.
Andiamo con ordine, si parte col positivo per gli AB: non impiegano molto ad accorgersi dell'inconsistenza al largo dei pesanti tongani i quali, come direbbe Cecinelli, non placcano. Gli All Backs (non è un refuso) hanno il personale giusto per attirarli nelle trappole dei loro perfetti movimenti senza palla a sostegno (musica!), sfruttando un inside centre, Sonny Bill Williams, grande grosso e altruista, sempre più re degli offload: appena raddoppi zac, lancia il compagno libero con sottomani da urlo. Al suo fianco outside centre (finalmente!) il potente re delle verticalizzazioni e dei sostegni Ma'a Nonu, a suo perfetto agio in un contesto molto "Pacifico".
I centri Kiwis non son finiti: ce n'è due alle ali, predisposti a incrociare verso il centro: Isaia Toeava ma soprattutto Richard Kahui, l'altro migliore in campo, appena rientrato e subito in splendida forma - merito di Graham Henry l'averlo atteso, visto che sovente lo critichiamo: invece Declan Kidney lascia a casa Luke Fitzgerald (per nostra fortuna). Altro dalle caratteristiche perfette alla bisogna è Israel Dagg, sempre pronto a infilarsi quinto devastante uomo in linea (in due con Kahui sul lato chiuso a destra e gli altri più Carter a sinistra e Nonu largo, schema visto diverse volte).
Per tutto il primo tempo si assiste a un warm up dei trequarti All Blacks, che raggiungono il bonus in 32 minuti (doppiette di Dagg e Kahui). Tutto molto bello, ma avessero avuto davanti linee un filo più coese e placcatori meno approssimativi?
Nella sconcertante apatia (Dan Carter) e inconsistenza (Jimmy Cowan) della mediana, dietro c'è spazio per i registi avanzati: WBW, Nonu, Kahui. Nel mentre il pack Tutto Nero faceva il suo ma senza dominare, reggendo l'esuberanza fisica degli isolani col mestiere di Ali Williams e Brad Thorne ma anche con tanti falli (più di una dozzina a fine gara).
All'intervallo è come se Graham Henry avesse detto ai suoi: ok il gioco largo, ora però proviamo anche il running game centrale e il pack, con le maul etc. E lì cascò l'asino: è stato un invito a nozze alla fisicità dei tongani, che si realizzano in alcuni placcaggi epocali e riescono a frenare tutta una serie di azioni in cui l'attacco aveva già superato la linea del vantaggio, per poi rilanciarsi avanti con la potenza più che con l'agilità.
Mica vero che siano stati gli AB a mollare il pallino della partita: statistica informa che Tonga aveva avuto vantaggio di campo e di possesso (tecnicamente dicesi "pallino") già nel primo tempo. Semplicemente, nel secondo gli All Black sono andati a sfidare gli Isolani vicino al pack, nel terrazzo, quello un tempo presidiato dal mitico Isitolo Maka: mal glie ne incolse.
Solo al 76' un incrocio centrale dettato da Ma'a Nonu funziona fino in fondo. Prima due mete, una confermata l'altra no, sorgono dai soliti sfondamenti manovrieri al largo come nel primo tempo, con Toeava portato a toccare la linea schiacciando in meta e con Kahui, ben sostenuto all'interno da Kaino che marca. All'inizio un capolavoro di SBW sempre lungo l'out, il quale novello Giteau o Larkham, smarca Toeava con un delizioso lancio al piede.
Quanto al pack, buona la prestazione difensiva con Kaino in evidenza anche nel portar palla, Vito ha dato il suo contributo mentre McCaw si dedicava all'ordinaria amministrazione. Dei due lock abbiam detto, su di loro si addensava il massimo peso di uno scontro fisico con i Pacifici più "sudafricani" o peggio "inglesi", tutti potenza e trazione anteriore. I problemi arrivano in prima linea: pur con Tonga'uiha dei Saints non particolarmente brillante, basta Filise a mettere in crisi Tony Woodcock. Per poi arrivare a quegli umilianti quattro minuti, schiacciati da falli ripetuti in mischia ordinata "a mo' di San Siro".
Chi c'era ad arbitrare? Ta taaa, era Clancy, si quello di Inghilterra -Francia all'ultimo Sei Nazioni. Molto gradevole è il suo arbitraggio nel gioco aperto: attento, lasciava correre i casi 50-50 attendendo che si risolvessero immediatamente da soli, e così è andata quasi sempre.
Uno dei leit motif crediamo di questi mondiali e per adesso di questa gara è, tutte le squadre sono terrorizzate dal commettere mancanze disciplinari (i cosiddetti "punti facili all'avversario"): gli All Blacks non ci provano quasi più (pur commettendo il triplo dei falli degli avversari) e anche gli Isolani, con sollievo di tutti, son stati fisici si ma molto corretti.
L'irlandese ha un po' zoppicato solo in occasione di quella ripetizione di mischie. Senza arrivare agli eccessi di Barnes (due cartellini gialli e una meta tecnica nella stessa serie di di mischie in Premiership), la meta tecnica e/o un cartellino poteva anche darli. Poco male, i Tongani sono andati a marcarsela da soli.
"Perhaps in the second half we spent some time in their 22 and we didn't manage to get much, so that's something that we're going to work on," ammette McCaw a valle di una prestazione che solleva qualche dubbio: "ma è la prima, le prime son così", sostenendo che han giocato "a tratti". Tutto ok se riusciranno a rilassare la tensione ora che han rotto il ghiaccio, per uscire da 'sto incubo veramente Tutto Nero che li avvolge a livello nazionale: par di essere in Italia col calcio: 'a abboriggeno, daje treggua!
Lato tongano si sono esaltati, traendone buoni auspici per le prossime gare, dove la coalizione neozelandese - tutti Kiwis gli allenatori del girone tranne Lievremont - proveranno a scalzare dal secondo posto i Napoleonici. Capitan Finau Maka sintetizza: "ogni volta che abbiamo sbagliato, ne hanno saputo approfittare", come se fosse dipeso solo da loro ...
Per stavolta ci siamo dilungati nell'unica gara disputata; domani sarà giornata con 4 gare, la maggior parte delle quali poco significative se non segnassero esordi; fa eccezione alla fine di giornata (seconda mattinata da noi) Inghilterra - Argentina.
Poi, domenica mattina presto ... a proposito, t'el chi l'annuncio degli Azzurri in campo per l'Australia: nessuna sorpresa, nessuna "trovata": si va come loro, coi migliori. Sarà un Test Match, bene così.


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