Magazine Sport

Rugby: il Cus Ad Maiora vuole proseguire il momento sì

Creato il 16 marzo 2016 da Sportduepuntozero

Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre fanno una prova, così sosteneva una certa Agatha Christie, che di indizi s’intendeva. Le tre vittorie consecutive del CUS Ad Maiora Rugby 1951 non possono certo essere un caso e rappresentano l’indicatore di un’inversione di tendenza. Il fatto che i ragazzi di coach Lucas D’Angelo, pur non avendo giocato bene, abbiamo conquistato il successo contro il Paese significa che la situazione sta cambiando rispetto a quando qualsiasi errore veniva pagato a caro prezzo. «Ho visto una squadra vogliosa – spiega il tecnico – che è in una condizione di fiducia, ma rimane con i piedi per terra. Se guardiamo nel complesso, abbiamo perso dodici partite e fino a poche settimane fa non avevamo vinto nulla. Non possiamo dire che siamo diversi da quelli che siamo, però abbiamo fiducia in ciò che facciamo. Siamo riusciti a collegare la prestazione al risultato, ma al di là di ciò domenica la prestazione non è stata pulitissima. È mancata soprattutto una migliore gestione nel secondo tempo e qualcosa in touche, in fase di conquista dei palloni nostri, anche se abbiamo sporcato o rubato parecchi possessi loro e dunque i conti si sono pareggiati. Il primo tempo è stato positivo. È stata un partita tirata e con il Paese abbiamo fatto un percorso simile in entrambi i gironi. All’inizio del match eravamo due squadre in forma che si stavano studiando. Nel finale dei primi 40′, in inferiorità numerica, abbiamo segnato un piazzato e una meta. Anche prima della meta, però avevamo fatto due o tre break e avremmo potuto andare a schiacciare. Abbiamo creato un buon volume di gioco».

Il secondo tempo
Nel secondo tempo la squadra è invece calata. «I nostri giovani – sottolinea D’Angelo – hanno qualità e anche un po’ d’inesperienza e nella ripresa è venuta fuori. Il compito di noi tecnici e di aiutarli ad acquisire esperienza, anche allenando le situazioni nelle quali devono gestire una superiorità numerica piuttosto che un’inferiorità o devono giocare al piede o alla mano in base al risultato, al vento a favore o ai fattori climatici. Nel secondo tempo non siamo riusciti ad avere il possesso per più di 3-4 fasi di fila e questo ci ha penalizzato, lasciandoci meno palloni, poi il Paese aveva il vento a favore e l’ha sfruttato molto bene. In fase difensiva siamo stati puliti e abbiamo concesso pochi calci di punizione. Quest’anno non avevamo mai difeso così a lungo e con un risultato così favorevole. Vorrei però essere protagonista anche in attacco. Non siamo scontenti, ma dobbiamo lavorare sulla fase decisionale, nella quale abbiamo margini di miglioramento».

La prima meta di Amadasi
Tra le note liete di domenica c’è anche la prima meta in biancoblù di Nicholas Amadasi:«È un giocatore intuitivo e tatticamente intelligente e dunque non fa fatica a entrare nei meccanismi della squadra. Rispetto alla settimana scorsa doveva migliorare la sua posizione. Nell’azione della meta ha svolto un buon lavoro, andando a sostegno di Marco Monfrino in percussione. Quando ha visto che non era efficace sul sostegno, si è riproposto al largo e su una palla in uscita rapida da una ruck Bombonati lo ha servito e Nicholas è entrato in velocità e si è tuffato oltre la linea. Era ciò che gli avevo chiesto e lo ha fatto bene».

Domenica i progressi degli universitari saranno sotto esame, alle ore 14,30 sul campo della capolista Rugby Udine 1928, che all’andata si è imposta per 42-24. «Sappiamo – osserva D’Angelo – che, se facciamo bene ciò che sappiamo, siamo in partita e possiamo lottare con qualsiasi avversario. La corsa per la salvezza durerà fino all’ultima giornata, perché il girone è veramente equilibrato. Già all’andata contro Udine e Lumezzane, pur perdendo, avevamo capito che avremmo potuto fare qualcosa in più e che, se ci fossimo riusciti, saremmo stati competitivi».


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :