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Rugby: Intervista doppia ai fratelli Lo Greco

Creato il 31 ottobre 2014 da Sportduepuntozero

foto (8)Sebastiano e Carlalberto Lo Greco sono fratelli e giocano insieme nel CUS Ad Maiora. Fisicamente non si assomigliano nemmeno un po’ ma, quando parlano della loro più grande passione (il rugby), inizi ad accorgerti dello stretto grado di parentela che li unisce.

Ma se non è raro trovare famiglie in cui i figli praticano lo stesso sport, non si può dire lo stesso per fratelli che, non solo iniziano a giocare insieme ma si dimostrano forti abbastanza da meritarsi un posto nella stessa squadra in una delle categorie più alte.

Buon sangue non mente, e i ragazzi lo sanno bene visto che in famiglia la palla ovale è presente da almeno una generazione prima. “Nostro zio ha giocato a rugby per tanti anni, ed era anche parecchio forte” spiegano i fratelli “papà invece è stato dirigente. Infine, anche nostro cugino gioca con noi. Meno male che non ha lo stesso cognome altrimenti ci sarebbe un po’ di confusione”.

Ma cosa significa avere come compagno un fratello?

Sebastiano, classe ’92, di ruolo seconda linea e al primo anno di SUISM e Carlalberto ventunenne mediano di mischia al primo anno di giurisprudenza si confrontano fuori campo.

Cosa vuol dire per te avere tuo fratello come compagno di squadra?

C.: Sicuramente è qualcosa di positivo; alla fine sapere che c’è tuo fratello in campo e puoi contare su di lui è confortante.

S.: Per me è una cosa stranissima. Il ruolo di Carlalberto teoricamente è quello di comandare gli avanti, e ogni tanto farmi comandare da mio fratello più piccolo è strano. Tutto sommato però è una bella cosa.

Perchè vi piace il rugby?

C.: E’ uno sport che ti forma molto a livello caratteriale. Si diventa più predisposti ad accettare situazioni difficili e ad andare avanti.

S.: Sin da piccolo sono sempre stato abbastanza aggressivo e questo sport mi permette di sfogarmi insegnandomi, allo stesso tempo, dei valori importanti per esempio a far fatica per ottenere quello che vuoi.

Chi è più forte dei due?

C.: Ovviamente io!

S.: Vabbè lui dai… No anzi, non riesco a dire bugie: sono io più forte!

Litigate dopo le partite per le vostre prestazioni?

C.: Ogni tanto si, specialmente gli anni scorsi.

S.: Spesso, appena torniamo a casa, qualche simpatica recriminazione a vicenda ce la facciamo

Siete entrambi studenti universitari… ma chi è l’intellettuale di famiglia?

C.: Domanda facilissima: IO.

S.: Non c’è dubbio, lui. Io sono sempre stato un po’ una “capra”.

Invece con le ragazze chi è più bravo?

C.: Io sono fidanzato da un bel po’. Ho la mia ragazza e me la tengo stretta.

S.: Lui è un ragazzo serio… diciamo che a conquiste sono più forte io.

Altri hobby oltre al rugby?

C.: Niente di che. Tra fidanzata e università non mi rimane molto altro tempo.

S.: Siamo tutti i giorni qui! Io alleno pure i ragazzini…! Al massimo gioco tanto alla playstation ecco!

3 aggettivi per descrivere tuo fratello in campo e fuori campo

C.: Fuori campo: noioso, sicuro di sé e distratto. In campo uguale ma in più aggiungerei che parla troppo.

S.: Fuori campo: solitario, silenzioso (a casa lo chiamiamo il ninja perchè alle volte non ci accorgiamo neanche della sua presenza), introverso. In campo è quasi l’opposto: si fa sentire, è abbastanza sicuro ed è tignoso.

Vi definireste anche amici?

C.: Si dai. Dopo le partite, oltre il terzo tempo, la sera, ci troviamo nel solito locale in Piazza Vittorio con tutta la squadra a bere quindi direi che passiamo praticamente tutti i giorni assieme.

S.: Ormai abbiamo gli stessi amici, lo stesso gruppo da sempre, è inevitabile. Litighiamo spesso ma, che non litiga tra amici o fratelli?

Domenica i due fratelli saranno nuovamente in campo pronti a superarsi e fermare gli avversari. Nell’occasione i big della Pro Recco. Saranno gli osservati speciali, anche nostri, e proveranno a stupirsi e stupire.


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