Esiste una realta’ nella quale i Senior sono bambini di massimo 5 anni e mezzo, mentre chi ha piu’ di 7 anni e’ ormai troppo vecchio.
E’ il mondo Rugbytots, il primo programma di motricità con la palla ovale per bambini da 2 a 7 anni. Un modo divertente e dinamico per favorire lo sviluppo prescolare dei piu’ piccoli e piu’ piccole, concepito per costruire fiducia, autostima e per migliorare le competenze di base di bambine e bambini.
Rugbytots, lanciato nel 2006 in UK, è anche uno dei franchising del Regno Unito in maggiore ascesa, che sta trovando ampio spazio anche nel resto del mondo, compresa la nostra penisola. L’esperienza italiana di questo innovativo programma rugbistico e’ iniziata a Napoli e recentemente è arrivato in terra sabauda. Torino e’ il quinto centro Rugbytots aperto in italia, dopo Napoli, Parabiago, Bologna e Udine.
L’Open Day di presentazione torinese ha avuto luogo nella cornice del Lingotto. Numerosi i genitori curiosi e soprattutto tanto divertimento per i piu’ piccoli. Ne abbiamo parlato con Andrea Rista, uno dei soci de La Drola Junior. Una famiglia di rugbisti. Suo fratello Stefano è l’allenatore che si occupa dei corsi. Il papà Walter, che fu azzurro di rugby negli anni ’70, fondatore della onlus Ovale oltre le sbarre, ha ideato il progetto del rugby come attività di recupero per i detenuti, fonndando una squadra di rugby nel carcere di Torino che si chiama La Drola.
“L’Open day di febbraio è andato molto bene. Oltre 150 persone e 60 bambini ( di cui 20 bambine) partecipanti alle prove. E’ stato il migliore open day tra quelli realizzati finora. In genere fanno due turni di dimostrazione, mentre a Torino è stato necessario organizzare i tre gruppi. ”
Quale accoglienza presumente di trovare nel paese del calcio?
“Secondo me il rugby anche in italia è ormai visto con molta curiosità e con sempre minore diffidenza rispetto al passato. Da figlio di rugbysta posso dire che negli ultimi 10 anni ha fatto passi da gigante, soprattutto è emerso quel lato di regole, disciplina e fair play che spesso gli altri sport hanno perso di vista (calcio in primis)”.
Come si colloca torino nel panorama nazionale?
“Torino non è ancora una piazza primaria per il rugby (Parma e Triveneto, ma anche Roma hanno ormai una cultura rugbystica che copre tutte le fasce di età e i livelli competitivi e dilettantistici), ma l’interesse è in crescita. Ci sono segnali, come la folla allo stadio durante i test match di novembre nazionale, nonchè le interessanti espressioni del movimento giovanile (VII, San Mauro, Cus To) ma anche il fatto l’Accademia FIR abbia inserito Torino nel progetto pilota. Entrando in contatto con la comunità locale si scoprono inoltre iniziative curiose e degne di nota legate al rugby nel torinese. Ci sono progetti integrati in cui si fanno giocare normodotati e disabili insieme, rugby in carrozzina, rugby femminile etc..
Insomma, dal nostro punto di vista un movimento destinato a crescere, a cui noi vogliamo fornire il nostro piccolo contributo con un modello nuovo e complementare (non alternativo) alle tradizionali società sportive. Il nostro obiettivo è fare qualcosa per diffondere valori positivi del rugby e dello sport nella società per formare le persone, a cominciare dai bambini”.
Tutti gli allenatori sono altamente qualificati, formati anche nel primo soccorso pediatrico e certificati FIR (Federazione Italiana Rugby).
La durata di una sessione oscilla tra i 30 e i 45 minuti in funzione dell’eta’ e ad essere invitati a partecipare sono anche i genitori. Le priorita’, in ogni caso, restano sempre il divertimento e lo sviluppo pisco-fisico del bambino o la bambina.
A Torino, i corsi si terranno alla Palestra CECCHI, in via Cecchi 14 il mercoledì ore 17-18 e in via Trofarello 10 al CH4 Sporting Club il martedì e giovedì ore 17-18, per estendersi in altre zone della città in base alle richieste che perverranno. Tutte le informazioni saranno veicolate tramite la pagina https://www.facebook.com/drolajunior .Tatiana Zarik
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