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Lo avevamo scritto: la Scozia era l'unica squadra che gli azzurri potevano battere. E così è stato. Intendiamoci, il match è stato più nervoso che bello, condito da una miriade di errori da ambo le parti (per fortuna sono stati più fallosi i britannici), ma contava non arrivare ultimi, non portare a casa il fatidico cucchiaio di legno, per non subire gli sfottò dei Sudditi di Sua Maestà, sempre così maledettamente legati alle loro tradizioni, e la sorte ha voluto che l'Italia riuscisse nell'impresa. A parte lo score finale, quello di buono che resta è la prima mezz'ora di gran ritmo, di giocate alla mano alla francese, di rapidità nella trasmissione dell'ovale, con gli scozzesi a guardare nella propria metà campo senza mai superarla. Poi però la pressione azzurra è venuta meno, i numerosi cambi hanno snaturalizzato la squadra con una mediana in cui Burton ha fatto il suo, e per fortuna la Scozia così debole non ne ha approfittato.
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