In un’assolata campagna che ricorda il Midwest degli Stati Uniti, in un’epoca successiva a un’immaginaria Prima guerra mondiale combattuta grazie agli androidi, l’arrivo di un individuo dotato di jet pack scuote la vita agreste del fattore Roman Taylor e dei suoi familiari, suscitando interrogativi sui robot e risvegliando curiosità sopite sugli scorsi eventi bellici.
Esordio fumettistico del canadese Royden Lepp, illustratore di libri per l’infanzia e animatore di videogame, Un ospite inatteso è un racconto che sfiora l’ucronia, procede tra echi della letteratura fantascientifica su robotica e macchina (Philip Dick, William Gibson, Isaac Asimov) e privilegia dialoghi scarni e lunghe sequenze mute.
La narrazione di Lepp fa coesistere una grande velocità di lettura e un’estrema lentezza nello sviluppo della trama. Nonostante l’alta foliazione (184 tavole in seppia e toni di ocra), l’intera storia è ancora in una fase iniziale, i personaggi sono appena introdotti e le linee di sviluppo della vicenda rimangono ancora tutte aperte.
Dato l’accumulo di premesse e snodi lasciati in sospeso, il primo volume di Ruggine appare forse poco appagante in sé e finisce per somigliare più a un lungo prologo che all’inizio compiuto di quella che è stata annunciata come una tetralogia.
Abbiamo parlato di:
Ruggine #1 – Un ospite inatteso
Royden Lepp
Traduzione di Antonio Solinas
Panini Comics, settembre 2013
190 pagine, brossurato, colori – 18,00 €
ISBN: 9788891200259
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