Le conclusione della relazione dell’Arpa sull’inquinamento acustico di San Martino del Lago, precisamente frazione Cà de Soresini, sono riportate di seguito. L’Arpa è stata chiamata a misurare l’inquinamento acustico dopo le prescrizioni della Regione e della Provincia, settore Patrimonio, per stabilire se lo sgradito fenomeno si verifica o no. Risultati alcuni sforamenti dei limiti di decibel, la conclusione dell’Arpa per eliminare il problema del rumore è che il rumore ci deve essere! Ma allora questo principio vale ovunque? Alziamo la soglia in qualunque luogo, esempio principe Cavatigozzi e Spinadesco ma non solo, dove ci sia rumore ritenuto fastidioso?
Il documento dell’Arpa 8 AGOSTO 2014
Il silenzio, o meglio un po’ meno rumore, è vietato? Cà de Soresini è una piccola frazione rurale, bella e piacevole perché immersa nel verde, tra i campi. Con l’eccezione del circuito San Martino del Lago, in affitto presso il proprietario Autodromo Internazionale. Si è creata una zona mista: c’è un’attività motoristica rumorosa e un’altra zona, residenziale, ma non ad alto traffico e “alta intensità umana”.
Poi l’Arpa, nelle conclusioni, prescrive di ridurre da otto ore e mezza a cinque o sei il funzionamento della pista, con qualche deroga. Le due aree, per motivi che non si comprendono bene, dovrebbero essere una sola? Un circuito motoristico è omogeneo a un centro abitato? Non lo è. Infatti la relazione indica soglie di decibel diverse.
Comunque servono barriere e terrapieni, che a quanto pare Autodromo Internazionale vuole realizzare. E il circuito di San Martino, affittuario dei proprietari di Autodromo Internazionale, è d’accordo di costruire una o due barriere o terrapieni a ridosso della pista? Il decreto della Provincia del 4 giugno aveva previsto anche una tempistica da concordare con il Comune, sindaco Dino Maglia, per adempiere alle prescrizioni. C’è un accordo o no?
Ecco le conclusioni dell’Arpa seguite da un passaggio particolare.
A fronte della situazione trovata si suggeriscono le seguenti possibili soluzioni:
1. aumentare, all’interno della frazione Ca’ de Soresini, dalla II classe alla III: in questo modo si
otterrebbe il rispetto sistematico del limite di emissione diurno.
2. Diminuire da 8.5 ore a 5 o 6 il funzionamento della pista, concedendo qualche deroga, stabilendone
però il numero massimo. Da concedere soprattutto quando sono previste manifestazioni, a priori,
molto rumorose e/o prolungate nel tempo.Monitoraggi e Valutazioni Ambientali
3. Prescrivere una o due barriere o terrapieni a ridosso della pista, dopo le opportune valutazioni sulla sicurezza dei piloti. I punti dove si potrebbero collocare queste barriere sono a ovest del “paddock”, a nord della pista, e/o dopo la successiva curva a gomito. Ciascuna barriera dovrebbe essere lunga almeno 80 – 100 m e alta 3 – 4 metri. E’ scontato che più ci si allontana dalla pista, più alta dovrà essere la barriera. Altrettanto scontato è che queste valutazioni, molto delicate, dovranno essere fatte
da un tecnico competente in acustica ambientale.
4. Proseguire il monitoraggio acustico, cambiando il punto di misura per evitare le possibili variabili confondenti descritte nella relazione, ricordando che sarebbe necessario avvicinarsi il più possibile alle abitazioni dei recettori.
Cremona, 8 Agosto 2014
Se ci sono giorni, pochi o meglio uno solo, in cui c’è troppo rumore, non vengono considerati, secondo la valutazione dell’Arpa che deve redigere una statistica. L’Arpa, chiamata a misurare il rumore, non considera il giorno che ha presentato i rumori più forti.
E siccome il signor Fattori sente troppo rumore si alza la classe di rumorosità di casa sua!
Non è facile capire la logica, che pure l’Arpa riterrà corretta. Bisognerà rileggere il documento, che comunque propone di modificare la classe di rumorosità, in modo che il rumore non sia sopra i limiti.
Se a Cavatigozzi e Spinadesco si facesse questo discorso, l’Acciaieria non dovrebbe realizzare alcun piano di risanamento acustico!
Ma Cavatigozzi e Spinadesco sono “ad alta intensità umana” e Cà de Soresini no. Allora quando i centri abitati sono piccoli hanno meno diritti?
Bisognerà chiedere spiegazioni.
E se si facesse un altro circuito, che succederebbe? Si alzerebbe la classificazione del rumore da zona C a zona D?