Mi
rendo conto che con questa storia della corsa sto lasciando indietro
diversi argomenti fondamentali (come i vestiti) ma la verità è che
in questo periodo sono così presa da tante cose diverse che
anche un argomento di fondamentale importanza come cosa indossare
nella prossima stagione passa in secondo piano, visto che al momento
non so nemmeno dove vivrò nella prossima stagione.
Sto
per traslocare, il mio ragazzo si trasferisce a Londra e io no, non
lo seguo. Per cento miliardi di motivi che non mi interessa nemmeno
elencare ma quello che è certo è che nei prossimi mesi mi vedranno
spesso da Topshop.
Come
potete immaginare questa decisione non è stata né felice né
facile, ma con due grossi grossi respironi si riesce ad affrontare
più o meno tutto. Per
questo, devo dire, la corsa sta aiutando parecchio. Almeno nei respironi, ecco.
Sabato
scorso c’è stato l’ultimo allenamento e domenica come se non
bastasse uno sparuto gruppo di cityrunners volenterosi si è
presentato pure alla Stramilano, ed io ero tra quelli.
Come
per le altre volte questi pazzi amici dell’Adidas mi fanno arrivare
in posti di Milano che altrimenti non vedrei mai e infatti eravamo al
Palabadminton (nel caso non sapeste che il badminton esiste veramente
come disciplina e non è un’invenzione dei professori di educazione
fisica delle medie)!
Ma
il badminton era tutta una scusa perché il vero proposito era quello
di testare i nostri polmoni in quel luogo che è la mecca dei
runners, lo status symbol dei milanesi che corrono, la madunina di
ogni maratoneta meneghino e cioè: LA MONTAGNETTA DI SAN SIRO
Ne
avevo sentito parlare da Linus innumerevoli volte e confesso che sono piuttosto contenta di essermi smarcata anche questo spot sulla
mappa di Milano (dopo il Parco di Trenno, ora mi manca solo il Parco
Lambro).
Come
già anticipato su Twitter, tutto questo correre e degli stivaletti
sbagliati di Zara mi hanno portato ad una lesione al piede destro che
non è dolorosissima ma grave abbastanza da non farmi indossare i
tacchi da DUE SETTIMANE DICO DUE SETTIMANE MA PORCO GIUDA AVEVO ANCHE
COMPRATO DEI SANDALI NUOVI e infatti devo spendere il corrispettivo
di un portafoglio di Goyard in tecarterapie. Ma se tutto questo non
mi ha fermato sulla Montagnetta figuriamoci se mi fermerà alla
Staffetta!
Dopo
la solita mezzora di “riscaldamento” fino in cima alla
montagnetta (5 km tanto per gradire insomma) l'allenatrice più dura
del gruppo (ciao Elisa, ciao!) ci ha portato sulla pista di atletica sulla quale
si stavano allenando nello stesso momento bambini, adulti e atleti
della nazionale di qualcosa.
Poca
pressione insomma.
Il
bello degli allenatori di atletica è che quando dici loro che hai
male da qualche parte dapprima si spaventano (“oddio è colpa mia?
Ti ho fatto qualcosa? E' stato l'allenamento?”) poi quando
capiscono che magari si tratta solo di un'infiammazione, di uno
stiramento, di uno sforzo di troppo perché magari sei tu pivella che
ti alleni troppo poco sono i primi a lanciarti in pista perché di
fatto “se corri significa che non stai male”.
Alla
fine è pure vero, se corri non stai male e se stai male è meglio
che corri che tanto poi ti passa.
Mi
stupisco, comincio a parlare come Stefano Baldini e solo il fatto che
sappia CHI E' Stefano Baldini mi preoccupa.
Ma se
mi sono iscritta alla Stramilano (e ho costretto il fidanzato a seguirmi) pur non essendone obbligata invitata
dall'Adidas significa che qualcosa questi pazzi pazzi amici mi stanno
facendo. Forse mi drogano durante il catering? Forse quelle scarpe che ormai indosso tutti i giorni stanno diventando addictive? Tutto questo correre mi ha spostato forse il cervello?
Non lo
so amiche, di sicuro c'è che l'adrenalina per la maratona di
domenica comincia a farsi sentire e mai avrei pensato di dire non
vedo l'ora di correre.
Sarà
che sono tanti mesi che mi preparo, sarà che c'è una certa
soddisfazione nel riconoscere che riesco a mantenere un ritmo molto
più veloce di quando ho cominciato e che di fatto riesco addirittura
a risparmiare qualche forza per un allungo finale, sarà che non ho
mai partecipato ad una vera e propria maratona (le stracittadine sono
piuttosto rilassate, alla maratona spero di non dover sgomitare per
superare) ma attendo con ansia l'arrivo di domenica mattina.
E a
questo proposito dalle parti del nuovo Palazzo della Regione già
stanno montando il quartier generale Adidas con un bel muro ricoperto
di foto di noi cityrunners che non vedo l'ora di vedere per potermi
perculare da sola.
Per
chiunque voglia passare a salutarmi e darmi una pacca sulla spalla mi
troverete domenica 6 Aprile sempre nella zona dell'Adidas e mi riconoscerete
da...dal nome sulla schiena!
Un po'
mi dispiace che quest'avventura stia per terminare ma so che in
qualche modo proseguirà, che gli allenamenti continueranno e che è
cominciata la stagione migliore per correre all'aperto quindi
sicuramente mi vedrete anche alla We Own The Night e sarò felice di superare la Ferragni a costo di rimetterci il menisco all'urlo di “O CITYRUNNERS O MORTE!”.
La squadra di staffettisti che si confronta sulle migliori strategie da adottare in gara come "di che colore ci vestiamo?"
Siam tutti belli prima di correre
"Alzi la mano chi si è allenato!"
"Ma secondo te, ho la faccia di una che si allena io?"
Un applauso per Giulia! Compagna staffettista #1 - #gogiuliagogo
Fatevi sentire per Gaetano! Compagno staffettista #2 - #gogaetanocorrilaprimatranchepernoi
Elasticità: una diapositiva
"Mamma la mangio la frutta, te lo giuro".