Nel
tempio del Lusso Moscovita il GUM,
il Centro Commerciale d’elite che si trova sulla Piazza Rossa, i
maggiori ricavi deriverebbero dalle vendite dei prodotti del Luxury
"Made
in Italy".
A dichiararlo al Sole
24 Ore
è il Managing Director e presidente di GUM Teymuraz
Guguberidze
che dichiara la prevalenza delle vendite di prodotti di Lusso
Italiani rispetto a quelli Francesi.
Giulio
Gargiullo
Online Marketing Managere
da più di dieci anni specializzato nel Business del Lusso fra Italia
e Russia che conferma i dati e aggiunge in un’intervista rilasciata
in occasione della “Luxury
Week”
su Reteconomy Skyin
onda su ReteconomySky
816in
onda in questi giorni:
”Nonostante la svalutazione del rublo il mercato russo rimane
tutt’oggi un mercato fondamentale per l’alta gamma ed in
particolare il fashion, come sono fondamentali i turisti russi high
spender non intaccati dalla crisi, mentre ne risente la classe media.
Fra gli stranieri che spendono di più in Italia assieme ai russi
troviamo i cinesi, gli americani e gli arabi”Prosegue
Gargiullo:
”E’ indubbio che i cinesi e gli americani aumentano i loro
acquisti e la loro spesa media. I russi rimangono ancora fra i top
spender, per esempio, per quel che concerne il tax-free secondo i
dati di Global Blue relativi all’estate 2015 i turisti russi
risultano top spender nella Costiera Amalfitana, nella Riviera Ligure
e in Versilia”.
Come
riportato da Global
Blue
all’Osservatorio Altagamma i Cinesi vanno a posizionarsi al 36%
degli acquisti (45% se Greater China) e con una crescita del 64%
rispetto all’anno precedente, i Russi fanno registrare un -38%,
conservando la seconda posizione tra i top spender, con il 9% della
spesa. Gli Americani aumentano gli acquisti facendo registrare +57% e
raggiungono il 5% di quota di mercato.
Conclude Giulio
Gargiullo
Online Marketing Manager esperto di luxury business in Russia: “dalle
previsioni di Prometeia e dal Centro Studi di Confindustria
nell’ambito del progetto “Esportare
la Dolce Vita”, a cui prende parte anche Sistema Moda Italia (Smi),
Mosca dovrebbe tornare a ripartire dal 2017. Anche dal 2016
arriveranno segnali di ripresa grazie al Progetto speciale Russia
voluto da Ice, Smi e ministero dello Sviluppo economico avviato nel
2015 con un budget di un milione di euro. Fra le iniziative, atte a
sviluppare il business del fashion di lusso, quello di portare buyer
russi in Italia nei principali eventi del settore moda del Bel Paese.
La rinascita è prevista nel segmento di fascia medio-alta da qua al
2020 e dovrebbe aumentare del 26,7 % verso la Federazione Russa,
raggiungendo quota 1,3 miliardi di euro. Tale ricrescita
permetterebbe di lasciarsi alle spalle così le perdite fra il 13 e
il 30% registrate negli ultimi mesi dall’Italia verso Mosca”.
Per
Maggiori Informazioni: www.businessinrussia.it