In risposta al gran numero di esercitazioni militari Nato, svolte anche in aree vicine ai confini russi, la frequenza delle quali è notevolmente aumentata a causa del clima di alta tensione instauratosi tra Occidente e Mosca in seguito alla crisi in Ucraina, sono cominciate oggi, in un’area situata nei pressi di Mosca, le prime esercitazioni di difesa aerea sotto l’egida del Cis, la Comunità degli Stati Indipendenti, organizzazione nata nel 1991 e che raccoglie 10 delle repubbliche ex sovietiche (Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Russia, Tagikistan, Turkmenistan ed Uzbekistan), dalla quale si sono ritirate la Georgia nel 2009 e l’Ucraina nel 2014 in seguito alle guerre che le hanno viste opposte alle forze della Federazione Russa.
Ad annunciarlo è il ministero della Difesa di Mosca in un comunicato [1] diffuso sulla sua pagina web, nel quale si specifica che la serie di simulazioni di guerra, denominata “Combat Commonwealth-2015”, durerà fino all’11 settembre prossimo e vedrà la partecipazione di oltre 1.000 uomini e 200 pezzi tra velivoli ed apparecchi antiaerei fra i quali: sistemi missilistici S-400 Triumph e S-300 Favorit AA, caccia MiG-29, Su-24, Su-34, Su-27, Su-30, Su-25 e MiG-31, bombardieri Tu-22 ed elicotteri Mi-8AMTSh.
In tali operazioni saranno coinvolti tutti i paesi Cis, ma soltanto sei di questi avranno un ruolo attivo, ossia Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Russia e Tagikistan, gli altri parteciperanno invece come osservatori; le tre fasi in cui è divisa la serie di esercitazioni comprendono: combattimento all’interno di basi in seguito ad attacchi nemici ed azioni in campo aperto, che si svolgeranno nella regione russa di Astrakhan.
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