L’embargo alimentare deciso da Mosca nei confronti di Ue, Usa ed altri paesi occidentali, emanato in risposta ad un’analoga misura presa da questi ultimi in seguito alle politiche aggressive del Cremlino nell’ambito della crisi in Ucraina, verrà esteso ad altri cinque paesi: ad annunciarlo oggi è il primo ministro russo, Dmitrij Medvedev, il quale ha spiegato che ad Albania, Montenegro, Islanda, Lichtenstein e Ucraina sarà impedita l’importazione e l’esportazione di prodotti agroalimentari da e verso i mercati della Federazione Russa. Riguardo a Kiev, il premier ha specificato che queste misure saranno attuate soltanto se verrà sottoscritta la parte di accordo di associazione con l’Ue concernente i rapporti economici.
Secondo quanto dichiarato da Medvedev, la scadenza posta per l’estensione dell’embargo è il primo di gennaio del 2016; se entro tale data non sarà raggiunto un accordo tra Russia ed Occidente le misure sanzionatorie nei confronti di queste nazioni entreranno pienamente in vigore.
Benché di recente nei loro confronti fosse stato sospeso, già in passato Albania e Montenegro erano stati colpiti dall’embargo russo, nonostante non abbiano mostrato una particolare avversione verso le politiche di Mosca e le capacità produttive del loro settore alimentare siano minime; l’accusa rivolta loro dal Cremlino era però quella di fungere da canale di bypass per l’Ue, importando i beni prodotti in Europa e rivendendoli poi sui mercati russi.
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