La Novaja Gazeta, il giornale per il quale scriveva anche Anna Politkovskaja, riferisce che la fuga di gas si è verificata il 27 luglio scorso, ma se ne è avuta notizia solo quattro giorni dopo. Circa 70 soldati di una vicina base militare sono stati impiegati per eliminare l’agente chimico dal suolo, senza però avere in dotazione gli strumenti adatti: sembra che agli uomini siano state consegnate semplici maschere antigas invece che maschere isolanti, come pure alcuni testimoni hanno raccontato che nessuno dei militari indossava indumenti anti-contaminazione. Tutti i soldati sono poi stati sottoposti a verifiche mediche, e per due è stato necessario il ricovero in ospedale, dove sono stati sottoposti a terapia antibiotica.
Tra le autorità non esiste una posizione comune sull’accaduto: per il Ministero per le situazioni d’emergenza di Brjansk si è trattato solo di una “depressurizzazione”, che avrebbe provocato la fuoriuscita di materiale nocivo all’interno di un silos e che comunque non avrebbe provocato feriti tra il personale. Dai comandi militari regionali invece arrivano secche smentite perfino sull’effettivo verificarsi dell’incidente, mentre il governatore regionale Drobyshevskij ammette che nello stabilimento un operaio è rimasto ferito alle mani, ma in maniera tanto leggera da essere dimesso subito dopo essere stato medicato.