Il Presidente russo ha deciso di bloccare il taglio della foresta di Khimki, abbattuta per fare posto all'autostrada tra Mosca e San Pietroburgo. "Dato un tale numero di appelli, ho deciso di incaricare il governo di sospendere l'attuazione della costruzione dell'autostrada e di avviare un confronto pubblico e con esperti", ha dichiarato Medvedev nel suo blog. Lo stesso partito di Putin ha sconfessato il progetto da lui sostenuto e ha chiesto a al presidente di fermarlo.
"Stiamo celebrando la vittoria ... una vittoria per la società civile ... Anche se la decisione non è definitiva, il fatto stesso che il presidente fermato l'abbattimento della foresta è una grande vittoria," ha aggiunto Alla Chernyshova, un'attivista ambientalista.
Mentre gli ecologisti hanno salutato con ottimismo il cambio di rotta da parte del governo russo, alcuni ritengono che sia avvenuto ormai tardi, con 60 ettari di foresta oramai abbattuti. "Il danni alla foresta Khimki è stato fatto, ma non è irreversibile. C'è un'area abbattuta mo non vastissima. In teoria potrebbe essere restaurata con piantumazioni. E' ancora possibile tornare indietro ", ha detto Igor Chestin, del WWF.
Ma se gli ambientalisti hanno vinto la battaglia, sanno bene di non aver ancora vinto la guerra. Prima di lasciare il paese per un viaggio in Europa occidentale, il premier Vladimir Putin ha dichiarato che la nuova autostrada diretta tra Mosca e San Pietroburgo sarà comunque portata a termine, poiché essenziale alla soluzione di gravi problemi di traffico.
Egli ha anche aggiunto che vi è sempre stato molto disaccordo tra gli ambientalisti e il governo, così l'apertura di un confronto pubblico rappresenta un compromesso.
Gli ambientalisti sperano che questo compromesso possa salvare la foresta, ma non è ancora chiaro quale sarà l'esito. In particolare, uno dei punti di ambientalisti si oppongono alla larghezza della strada - prevista di 600 metri, mentre la larghezza di una normale autostrada è di circa 150 metri.
"Il problema della foresta Khimki è un problema puramente sociale e politico. Il governo di Mosca ha avviato il progetto senza alcun negoziato con la popolazione locale - spiega Vladislav Inozemtsev, dell'Istituto per gli Studi post-industriali - E questo non problema è un problema su come si costruisce una strada, ma perché venga raso al suolo uno spazio così ampio. Una strada non richiede tanta distruzione".