Nelle ultime 24 ore la Russia ha effettuato due distinti test missilistici per provare vettori di ultima generazione che dovrebbero entrare in dotazione alle forze di terra e di superficie nei prossimi anni. Un primo collaudo – il condizionale è d’obbligo, in quanto ad oggi mancano conferme ufficiali dallo Stato Maggiore – avrebbe riguardato una nuova tipologia di missile balistico intercontinentale (ICBM): il Ministero della Difesa ieri ha effettivamente confermato il lancio, riuscito, dal poligono spaziale di Plesetsk, senza divulgare particolari sul razzo. Secondo l’agenzia Interfax dovrebbe trattarsi con tutta probabilità di uno Jars, un razzo vettore a propellente liquido pesante, realizzato dall’Istituto di Ingegneria Termica di Mosca, dove sono nati anche i missili Topol-M e Bulava.
Oggi, invece, sul Mar Nero la fregata “Daghestan” ha testato con successo il Kalibr-NK, un nuovo sistema missilistico con gittata 300 chilometri che dovrebbe essere adottato dalla Marina, in grado di colpire diverse tipologie di obiettivi di superficie, sottomarini e costieri.
La Daghestan, appartenente alla classe Ghepard (fregate dotate di sistemi stealth), andrà a costituire il punto nevralgico della flotta russa dei prossimi anni, assieme ai due nuovi sommergibili nucleari classe Borej “Aleksandr Nevskij” e “Jurij Dolgorukyi”, dotati dei missili intercontinentali a testata multipla Bulava.