American Painter Peter Ruta painting a gouche in Fornillo beach on 2008/05/15
MEDITERRANEO E NATURA
Una visione di paesaggio, quella di Peter Ruta, dove mare, terra e ambiente costruito trovano nella luce del Mediterraneo un’armonia silenziosa e magica.
Questo è dovuto al fatto che Ruta (Dresda 1918), nel suo tanto peregrinare nel mondo, (dal 1923 al 1930 vive con la famiglia anche a Milano). Spesso si è trovato a soggiornare a lungo nei paesi mediterranei ed è dalle suggestioni conseguenti che i lavori che compongono questa rassegna vivono di calibrate luci e di una misurata sintesi dei colori, stesa attraverso magistrali sfumati che spesso abbondano di azzurri acquorei, in definizioni atmosferiche raffinatissime.
E’ con particolare soddisfazione quindi, che Naturarte, percorsi artistici nel lodigiano, accoglie l’approdo a Lodi, sulle rive dell’Adda, dove non mancano rarefatte atmosfere, le opere realizzate a Positano da Peter Ruta, opere che segnano una vicenda artistica matura e consolidata.
La costiera amalfitana accoglie Peter Ruta per la prima volta negli anni ‘50 e qui vi trova una scena artistica animata dalla presenza di molti stranieri che dalla particolare bellezza dei luoghi traggono ispirazione a tutto vantaggio di una visione entusiastica e felice della realtà ambientale. E’ così che artisti come Ruta hanno alle spalle un naturalismo dai tratti vitali e leggeri che, nello stesso tempo, respirano dell’esperienza viva delle avanguardie storiche che hanno direttamente conosciuto.
Ma Peter è anche cittadino del mondo, ha sempre dipinto spostandosi tra il Messico, New York dove ancor oggi risiede con lo studio a Manhattan, e in Italia, a Roma e Venezia dove coltiva una fervida amicizia con Peggy Guggenheim, oltre che nella divina Costiera, e tutto questo lo rende testimone del suo tempo.
Ed è per questa ragione che oggi, pur tenendo presente l’evoluzione delle varie stagioni della sua pittura, nella produzione più recente che qui riportiamo rimangono i tratti tipici della sua arte, quell’immediatezza dovuta alla freschezza della mano, che sa sintetizzare le forme che l’occhio osserva; si mantiene e si esalta quella naturalezza nel trascrivere la realtà paesaggistica, non intesa attraverso il superficiale gioco dell’en plein air, il senso rapido della
fresca copia, della mimesi naturalistica, ma con quella certezza sottesa, che Ruta comunica, quando dipinge il paesaggio, in generale, e quello mediterraneo, in particolare.
Quindi pagine felici e innovative, quelle della sua ultima produzione, paesaggi che sono insieme le sue opere più legate alla tradizione e vanno letti e goduti come un sogno ad occhi aperti.
Alla fine di questo suo viaggio non viene a noi solo il suo Mediterraneo ma quel senso gioioso della vita che si manifesta nella libertà della pittura, nel segno, nella materia, nelle cromie, e consente di comunicare quelle fantasie ad occhi aperti che costituiscono la forza stessa del suo messaggio, così carico di promesse.
Mario Quadraoli Enzo Esposito
PETER RUTA
The Mediterranean and Nature
In Peter Ruta’s vision of landscape sea, land and constructed surroundings find in the light of the Mediterranean a silent and magic harmony.
This is due to the fact that Ruta (born in Dresden in 1918) in his frequent roaming around the world (he lived with the family in Milan from 1923 to 1930) he often found himself staying for some time in Mediterranean countries and it is from the consequent impressions that the works that make up this review are alive with subtle lights and a measured synthesis of colours, that are spread across magisterial nuances that often abound in the blue tones of the sea, in very refined atmospheric definitions.
It is with particular satisfaction, therefore, that Naturarte, Artistic Journeys in the Lodiano, welcomes the arrival in Lodi, on the banks of the Adda where rarefied atmospheres are not lacking, the works realised in Positano by Peter Ruta, works that show a mature and consolidated artistic event.
The Amalfi coast welcomed Peter Ruta for the first time in the 1950’s and here we find an artistic scene animated by the presence of many foreigners who, from the particular beauty of the place, drew inspiration to the advantage of an enthusiastic and happy vision of the environmental reality. It is thus that artists like Ruta have behind them a naturalism of light and vital outlines that, at the same time, breath from experience of the historic avant-garde that they have known directly.
But Peter is also a citizen of the world, has always painted moving between Mexico, New York, where he still lives today with a studio in Manhattan, and in Italy, in Rome and Venice where he devolped a great friendship with Peggy Guggenheim, apart from the Divine Coast and all this makes him a witness of his time.
It is for this reason that today, while taking into consideration the evolution of his painting, in the most recent production that we bring here, the typical outlines of his art remain, that immediacy due to the freshness of the hand that knows how to synthesize the shapes that the eye observes he maintains and exalts that naturalness in transcribing the reality of the landscape, not as understood by the means of a superficial game in the open air, the rapid sense of the fresh copy, of the naturalistic mimesi but with that certainty that Ruta communicates when painting the landscape in general and that of the Mediterranean in particular.
Therefore those of his last production are happy and innovative pages that are together his works most tied to tradition and must be read and enjoyed like a daydream.
At the end of this journey of his, not only does his Mediterranean come to us but also that joyous sense of life that manifests itself in the freedom of the painting in the sign, in the substance, in the chromatics and allows the communication of those fantasies that make up the same force of his message, so full of promise.
(Mario Quadraroli)
Dal 1 al 29 giugno la stessa mostra la si potrà vedere anche alla Galleria Mediterraneo di Positano.
Peter Ruta Gouaches Recenti
Positano, 2007-2010
di Andrea Henderson Fahnestock*
Il rapporto di Peter Ruta con Positano inizia negli anni 50,
quando ha vissuto e lavorato in Italia per alcuni anni. Di
recente, è tornato spesso, attirato dalla bellezza del territorio
e il piacere della vita nel villaggio. Queste gouaches
sono il risultato di questi ultimi viaggi.
Positano
Ruta è sempre un pittore che si concentra su un tema
e le sue varianti, tornando di volta in volta allo stesso
soggetto per registrare le sfumature di luce ed atmosfera.
Queste gouaches di Positano non fanno eccezione:
ci sono variazioni nel punto di osservazione e nei
componenti che si trovano in vari dipinti, ma due o tre
punti di vista dominano queste opere. La maggior parte
dei dipinti hanno in comune gli elementi del mare,del
cielo, dell’architettura e del verde, e molti hanno un forte
accento diagonale, un risultato naturale del paesaggio
drammatico della costiera. Qualcuno guarda verso la
fortezza normanna del tredicesimo secolo a picco sul
mare in fondo alla collina scoscesa che culla la città di
Positano, appena ad ovest della spiaggia di Fornillo.
(Oggi conosciuta come Torre Clavel, la torre fu trasformata
in una villa dallo scrittore svizzero Gilbert Clavel nei
primi anni del secolo scorso.) In tutte le gouaches, anche
se la pennellata è molto liberamente gestita, l’architettura
fornisce una base geometrica per evidenziare la pittura di
elementi organici, di alberi e arbusti.
Le opere di questa serie sono state fatte sia dal balcone
della stanza di Ruta in Via Pasitea o da un’altro terrazzo
vicino .
...dalla spiaggia di Fornillo la Torre di Clavel. Uno dei luoghi più cari a Peter...
Peter Ruta
Recent Gouaches
Positano, 2007-2010
di Andrea Henderson Fahnestock*
Peter Ruta’s engagement with Positano began early, in
the 1950s, when he lived and worked in Italy for some
years. In recent times, he has returned frequently, drawn
by both the beauty of the area and the pleasure of life
in the village. The present gouaches are the product of
these latest trips.
Positano
Ruta is very much a theme-and-variation painter, returning
time after time to the same subject to record nuanced
changes in light and atmosphere.
The Positano
gouaches are no exception: there are alterations in vantage
point and in the components included in the various
paintings, but two or three primary views dominate this
group of works. Most of the paintings share the common
elements of sea, sky, architecture, and greenery,
and many have a strong diagonal emphasis, a natural
result of the dramatic coastal terrain. Some look toward
the 13th-century Norman fortress perched above the sea
at the bottom of the craggy hillside that cradles the town
of Positano, just west of Fornillo beach. (Known today
as Torre Clavel, the tower was turned into a villa by the
Swiss writer Gilbert Clavel in the early years of the last
century.) In all the gouaches, though the brushwork is
very freely handled, the architecture provides a geometric
grounding for the more loosely painted organic elements
of trees and shrubs. The works in this series were
made from either the balcony of the Rutas’ room on Via
Pasitea or another nearby terrace.